(Macerie)
Da: Enrico Cerquiglini, Fine attività (Damnatio memoriae), Autoedizione, Lulu.com, 2008.
Sul nomadismo degli autori
(in Stefano Guglielmin, Scritti nomadi. Spaesamento ed erranza nella letteratura del novecento, Verona, Anterem Edizioni, 2001)
Cap.1, parag. 3
(pag. 20-25)
La biografia ricostruisce un’erranza entro lo spazio condivisibile della parola, rispettando i luoghi in cui la vita s’è accampata. Ma la biografia affiora anche là dove nessuno la chiama; ce lo conferma Borges nell’epilogo dell’Artefice (1960): “Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d’isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto” (in Tutte le opere, vol. I, Mondadori, 1984, p.1267). Continua a leggere Scritti nomadi – di Stefano GUGLIELMIN
[La prima parte è leggibile qui.]
II. Lo sguardo che ti costringe ad ogni croce
anche l’alfabeto dei monti si fa buio
s’assiepa nelle ingiallite foglie dello sguardo
muto come il suo occhio
che cumula ieri nella dimora di un sasso
nell’onda della dolcezza che s’estingue goccia a goccia
innanzi ai giorni – Continua a leggere L’arte dimenticata di morire (II)
(Emilio Merlina, Soul navigator, 2002)
Da: L’esperienza della pioggia, Udine, Campanotto Editore, 2006
Dovremmo sedere attorno alle cose
Alla loro vera posizione
Come dei messaggeri su un vecchio sentiero
Che riposano
Come gente che conosce ciò che è scritto
Senza la finzione che muove la voce Continua a leggere Tutta la memoria dei passi – Stefano LOREFICE
(Uno dei più bei libri di poesia degli ultimi anni. fm)
***
Spezza il tempo dell’amore e del dolore con la stessa familiarità severa con cui spesso si spezza il pane questo bel libro di Francesco Tomada.
E lo fa con gli occhi, le parole, i ricordi già un po’ post-contadini, di chi guardava passare i treni da lontano e già sapeva le città e gli imbrogli di un doversi vivere sopra quello che si è sempre stati.
La terra, la nostra, conosciuta eppure immaginata “vuota dentro”, scavata, derubata di sé, fondamenta per le case di mattoni venute su a casaccio negli anni ’70 e non grembo, madre, vita per la vita, sono il tratto evidente di una poetica che racconta, con leggerezza profonda, l’orizzonte stranito e confuso di questa sua e mia generazione che ancora non riesce a sentirsi tale. Continua a leggere L’infanzia vista da qui – di Francesco TOMADA
Il corpo segreto
Corpo ed Eros nella poesia maschile
Antologia di Poesia del Corpo e dell’Eros maschile
a cura di Luigi Cannillo
Faloppio (CO), LietoColle, Collana Aretusa, 2008
Prosegue, sul blog di Georgia, l’interessante rassegna dedicata ad alcune voci significative della cultura e della letteratura palestinese. Ecco gli ultimi autori pubblicati, con i relativi links:
Murid al-Barguthi
Ghassan Kanafani
Dunya al-Amal Isma’il
[Qui trovate tutte le altre voci di questa preziosissima antologia.]
GRAZIE, GEORGIA.
BUON COMPLEANNO E LUNGA VITA A GEORGIAMADA!
Da: Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca, Milano, Mondadori, 1975.
[…] ‘Ndrja andò poi a sbrigare la parte più scabrosa di saluti, scabrosa perché scabrosa era la personella che doveva salutare.
Marosa era comparsa sulla porta col viso già rigato di lagrime: s’appoggiava con un braccio allo stipite, la faccia inclinata su quel braccio e piangeva, lo guardava e forse non s’accorgeva nemmeno di piangergli in faccia. Era desolata, come se ora restava orfanella, sola al mondo. Però, quando ‘Ndrja incontrò i suoi occhi, issofatto le si ribellò accoratamente il pianto e sparì dentro casa; ‘Ndrja però, entrò dietro a lei e in un passo, l’afferrò tirandosela fra le braccia: solo allora vedette che aveva fra le mani il cestino coi centrini e vedette che ci piangeva col capo dentro.
Continua a leggere Horcynus Orca di Stefano D’ARRIGO nella lettura di Giorgio MORALE (II)
[Da: Paola Zallio, Lingua Acqua – Poesia intorno a un’idea, nota critica di Giuliano Gramigna, acquerello di Giulia Napoleone, Verona, Anterem Edizioni, “La ricerca letteraria/Collezione del premio Lorenzo Montano”, 2002]
Ho guardato la Lingua con occhi di madre: che non
possiede cosa più Bella.
Nuvola
Chi parla ora: parla alle nuvole.
L’aria non dà quiete: sul bianco la dignità si offre come
passaggio a vita nova: e la potenza dell’immagine benedice
le speranze, che sbocciano come fiori.
Continua a leggere Lingua acqua – di Paola ZALLIO
Testi tratti da: Cristina Annino, Casa d’aquila, Bari, Levante Editori, 2008.
Dalla sezione Canti d’aceto
Sosco (*)
Stamani ha piovuto; nel buco non
sentivi il baccano, sono impazziti
alberi. La piccola
foresta ha battuto la finestra con una
cinghia. Che cosa
stupida gli elementi! Questa forza
scempia o vigliaccata sonora, e l’aria
ride sulla terra con sufficienza di
prove. Continua a leggere Come lampade nella cenere – Cristina ANNINO
(Emilio Tadini, Fiaba, 2000)
Rosa Pierno, Coppie improbabili, prefazione di Matteo Bianchi, Edizioni “Pagine D’Arte”, Collana “Sintomi”, Tesserete-Svizzera, 2007.
Il libro presenta 12 artisti, di nazionalità italiana ed estera, la cui collocazione temporale copre un arco che va dal Rinascimento al Novecento e si articola in un confronto a due a due degli artisti attraverso polarità individuate sia per contrasto che per affinità, in una sorta di lettura che travalicando schemi e categorie intende mostrare al lettore come l’arte si ravvivi a ogni lettura originale e personale e come ogni volta si arricchisca con interpretazioni che, non appartenendo ad un’area critica, ma all’espressione letteraria, inducono il lettore a un’analoga libertà sui sentieri dell’arte.
Continua a leggere Coppie improbabili – di Rosa PIERNO
(Meridiana di Ayas, frazione Saint-Jacques, Valle D’Aosta)
Aruspici
il cigolio dell’altalena
ossessivo, somiglia
al grido di uccelli che precipitano
nell’azzurro.
Chi siano non so
né importa. Solo
aria stanca, bambini
cittadini e madri
con un carico di fumo leggero
nei polmoni. Continua a leggere Imperfetta ellisse – Quattordici poesie inedite di Giacomo CERRAI
(Wassily Kandinsky, Yellow, Red, Blue, 1925)
Da: Luce del volto, prefazione di Filippo Ravizza, postfazione di Mario Marchisio, Udine, Campanotto Editore, 2002.
L’attesa dell’ombra
I
Da quaggiù, da questa terra lontana, dove l’orizzonte è un pensiero che passa. La luna cade sulle nostre figure, sui sentieri tra l’erba o lungo la riva del lago. Siamo in un tempo fermo e perduto, in un grembo antico. Aspettiamo il vento sopra di noi, la vera storia e l’ultima morte…
[Lorenzo Carlucci, La comunità assoluta (Canzoni – Dialoghi – Soliloqui), con una nota di Claudio Damiani, Milano, Lampi di Stampa, I Ediz., 2008. L’opera è la seconda uscita della collana “Festival” a cura di Valentino Ronchi.]
Continua a leggere La comunità assoluta – di Lorenzo CARLUCCI