(Qui altri testi di Mariella Mehr.)
Mettimi tra i centri,
come fossi una di loro
ancora incolume, non fuoco sulfureo
nient’altro che un istante sconosciuto.
Liberami dalla fame di memoria
spediscimi lontano senza messaggi
una volta almeno per la durata di una fitta al cuore
come la storia del fiore di nessuno.
Appoggia bene il tuo piede,
lungo le mie linee della vita
la pietra lucida ti serba rancore.
Le mie mani, una treccia di fiato,
non sanno niente dell’affidabilità
di radici con un domicilio,
derubate di ogni terra
conducono una vita d’aria.
Provvista di speciali garanzie,
che nessuno capisce, non
la mia ombra, non il mio
cuore, oggetto ritrovato,
così mi consegno, ancora goffa
a piedi migranti.
(Continua a leggere qui gli inediti di Mariella Mehr nella splendida traduzione di Anna Ruchat.)
***
” Gli abiti da tempo strappati/ci rimettiamo al lutto del silenzio/e siamo quello che siamo : / un sorriso passato. ”
” Bastava la speranza? E allora sperate con me/tutti voi soccombenti./Spera anche tu/cuore mio/un’ultima volta.”
Grazie,Francesco,davvero grazie.
jolanda
Straordinarie poesie, dove la densità del messaggio e l’enigma della parola si compenetrano. Poesie di un dolore senza rimedio, che evoca Nelly Sachs.
ME
Mi stupisce profondamente, lo confesso, la scarsità dei commenti alle splendide (e rabbrividenti) poesie di questa grande poetessa splendidamente tradotte da Anna Ruchat.
Grazie e grazie, caro Francesco, per la proposta, anzi, per la riproposta
lucetta
Grazie Jolanda, Marco (puntualissimo e oltremodo pertinente il richiamo a Nelly Sachs) e Lucetta. Vi consiglio, qualora non conosceste l’opera, la lettura di “Notizie dall’esilio”: un libro irrinunciabile come pochi.
Lucetta: mi consola il fatto che tantissimi lettori del blog abbiano aperto il link di “sconfinamenti” o riletto i testi che avevo già postato.
Forse (“forse”) è quello che ci serve…
Vi ringrazio.
fm