(Osip Emilevič Mandeľštam, 1891 – 1938)
Continua a leggere Non oltre. Taccuini da Voronez (I) – di Marco Ercolani
(Osip Emilevič Mandeľštam, 1891 – 1938)
Continua a leggere Non oltre. Taccuini da Voronez (I) – di Marco Ercolani
Roberto Cogo – Un vuoto inesauribile
(da: Alfabeto naturale, 2007-2008, inedito)
Note su “le parole cadute” di Adriano Padua
priusquam te formarem in utero novi te (Hieremias 1,5)
“Le parole cadute è stato composto usando le parole contenute in una raccolta di circa 50 email private, scritte nel corso di due mesi da una donna e da un uomo”. Così ci avverte il poeta in una nota finale a questo libro breve e ci lascia ipotizzare un procedimento di questo tipo: le email vengono unite in un unico testo, il testo viene dato in pasto al software di cut-up citato nei ringraziamenti, il software restituisce una lista di sintagmi di struttura sillabica regolare, con i quali, infine, il poeta compone il libro. Una operazione dunque, a cui ci hanno abituato: cut-up poetry, poesia automatica, poesia combinatoria.
Continua a leggere “Le parole cadute” di Adriano Padua nella lettura di Lorenzo Carlucci
“Permane
solo un’offerta quale
allora si poneva
già prima del carattere
sacrificale del vivere. Ora
è assunto dal tempo e in esso viene
riconoscendosi nel fine ogni cosa
e nell’ordine.”
Stefano Zangrando – Hermann Broch e il romanzo polistorico
(Tratto da: Zibaldoni, Anno VII, Quarta Serie, del 7 novembre 2008)
Continua a leggere Hermann Broch e il romanzo polistorico – di Stefano Zangrando
“La mansarda in cui vive è nel cuore della vecchia Roma, a due passi da Piazza Navona. È molto piccola, solo un lungo corridoio e una stanza, con il letto e il tavolo da lavoro. Dalla finestra c’è la visione molto suggestiva che ci si aspetta: una fuga di tetti e tegole. Il silenzio è compatto, assoluto. L’ultima luce del pieno pomeriggio invernale scorpora lentamente la sagoma ai pochi oggetti che stanno intorno: le pareti foderate di libri sono una massa incerta, sfumata, irreale. Resta solo la sua voce; e qualche volta, la sua risata. La voce è gutturale e affrettata, come di chi ha dovuto ricavare l’italiano da un’esperienza plurilingue e cosmopolita.”
E’ l’inizio di uno splendido articolo/intervista di Renato Minore che ha per protagonista Amelia Rosselli. Pubblicato su “Il Messaggero” del 2 febbraio 1984, viene riproposto integralmente da Giorgio Di Costanzo sul suo blog. Da leggere assolutamente.
forse perché nel sangue giace ancòra
làbile come il profumo d’un codice
corrotto un graffio di bestemmia i giorni
che frantumano il presente col rimorso
attraverso dell’antica bestia doppia
che sognammo
Continua a leggere L’ombra lunga del mito – di Alfonso Cardamone
La linea d’ombra, l’ultimo importante racconto di Joseph Conrad, ci descrive il travaglio che ciascuno di noi deve compiere per crescere, per essere capace di decisione; lo stesso motivo spinse l’Alighieri ad attraversare la «selva oscura» e l’intero imbuto del male, così come portò San Paolo all’inferno, Enea e Ulisse nell’Ade: l’ombra, qui, è crogiolo alchemico in cui necessariamente sprofondare, per rinascere soggetti capaci di incamminarsi verso una meta salvifica, luminosa, dove fondare città e famiglia. Eppure, di perpetuo, nell’esperienza non incontriamo che l’eliotiana terra desolata («quali radici s’abbarbicano, quali rami crescono / su queste macerie?»), in cui il confine radioso si sposta, irraggiungibile.
***
(Constance Dowling // Cesare Pavese)
Ci sono culture che vegetano a un gradino inferiore della storia e per esse il problema di maturare, di assurgere a quel virile tragico istante che è l’equilibrio dell’individuale e del collettivo, è lo stesso che per l’anarchico ribelle in calzoni corti il problema di crescere tragico eroe, consapevole della storia. (Cesare Pavese)
Continua a leggere Giorgio Morale =Autoreverse= Francesco Forlani
Der Frühling
Die Sonne kehrt zu neuen Freuden wieder,
Der Tag erscheint mit Strahlen, wie die Blüte,
Die Zierde der Natur erscheint sich dem Gemüte,
Als wie entstanden sind Gesang und Lieder.
Die neue Welt ist aus der Tale Grunde,
Und heiter ist des Frühlings Morgenstunde,
Aus Höhen glänzt der Tag, des Abends Leben
Ist der Betrachtung auch des innern Sinns gegeben.
“There is nothing either good or bad,
but thinking makes it so”
– Il buono e il cattivo dipendono
dal pensiero che li rende tali –
W. Shakespeare, Amleto, II, 2, 259
Continua a leggere Il palcoscenico naturale – di Ivano Mugnaini
Nelle finestre i giorni.
Si animano pochi visi,
venuti senza chiedere mai
perché ne ho bisogno.
Dove comincio anch’io.
Dove finisco
è una lunga luna,
il grande nero delle montagne.
En las ventanas, los días.
Se animan pocos rostros,
llegados sin pedirlos nunca
porque se les necesita.
Donde comienzo también yo.
Donde termino
hay una larga luna, el enorme
negro de las montañas.
Continua a leggere Umana gloria/Humana gloria – di Mario Benedetti
(Davide Racca, Trappole di luce, 2007)
Il vento, il vento : veniva a lunghi solchi, la testa bassa da bufalo trasvolava, sopra Brands-Haide, sopra la strada transitata, ad altezza di collina sopra nessuna foglia : poi si gettò nello spiazzo, sprizzando ghiaia fino a noi; tuttavia rimanemmo saldi, le braccia scarne avviticciate, Lore, io, Grete.
“… è formidabile la sua capacità di mescolare dati e personaggi assolutamente quotidiani e “volgari” con una vertiginosa riflessione sulla Storia e sul nazismo, sulla grandezza e inefficienza della cultura e dell’arte per contrastare i mali del mondo.”
(Goffredo Fofi)
Continua a leggere Blakenhof ovvero I sopravvissuti – di Arno SCHMIDT
(Joan Miró, Poetess, 1940)
Continua a leggere Il bel cammino – di Maria Pia Quintavalla
AMELIA ROSSELLI
(Parigi, 28 marzo 1930 – Roma, 11 febbraio 1996)
(Immagine fotografica di Dino Ignani)
“I fiori vengono in dono e poi si dilatano
una sorveglianza acuta li silenzia
non stancarsi mai dei doni.”
[Qui un ricordo di Giorgio Di Costanzo, e qui altri testi, documenti e testimonianze varie.]
(La nave di Ulisse, mosaico di Thugga, II – III sec. d.C.)
[Qui, qui e qui i precedenti capitoli.]
Continua a leggere Filosofia dello scrivere (IV) – di Antonio SCAVONE
(Preparazione della cervogia // Cesare Cases)
Continua a leggere Il pezzullo di db (VIII) – bionda cervogia
Un giorno sarò un uccello, dal nulla trarrò
la mia esistenza. Ogni volta che le ali bruciano
avvicino la verità, rinasco dalla cenere. Sono il dialogo
dei sognatori, ho rinunciato al corpo e a me stesso
per completare il primo viaggio verso
il significato, che mi ha bruciato dileguandosi.
Sono l’assenza. Sono il celeste
fuggiasco.
(Mahmud Darwish, Murale, 2005)