Poesie sono anche doni.
Doni per le creature attente.
Doni carichi di destino.
(fm)
Massimo ORGIAZZI Roberto VOLLER Matteo FANTUZZI
Cristina BABINO Augusto AMABILI Enzo FERRARI
Stelvio DI SPIGNO Alessandra PALMIGIANO Luca ARIANO
Poesie sono anche doni.
Doni per le creature attente.
Doni carichi di destino.
(fm)
Massimo ORGIAZZI Roberto VOLLER Matteo FANTUZZI
Cristina BABINO Augusto AMABILI Enzo FERRARI
Stelvio DI SPIGNO Alessandra PALMIGIANO Luca ARIANO
La Segreteria Nazionale dell’ANPI denuncia come provocatorio, vergognoso e inaccettabile il raduno internazionale nazifascista promosso da “Forza Nuova” a Milano per il 5 aprile.
Esso costituisce una intollerabile offesa alla Città di Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione che sarà celebrata ancora una volta il 25 aprile, e che pose fine alla dittatura fascista ed alla occupazione straniera nazista, aprendo al Paese la stagione della libertà e della democrazia.
«Je voyageais en Grèce avec ces photographies depuis que Jean-François Bonhomme me les avait données. Un risque avait déjà été pris, promettre d’en accompagner de quelque façon la publication, et je commençais à m’approcher d’elles, avec une familiarité d’ignorant, déjà, où se mêlaient la fascination, l’admiration, l’étonnement, toutes sortes de questions inquiètes, en particulier sur la forme que je pourrais bien donner à mon texte. Sans le savoir, j’avais dû décider, à cette date, le 3 juillet, n’ayant encore rien écrit, que cette forme serait à la fois aphoristique et sérielle. Jouant ainsi du noir et blanc, de l’ombre et de la lumière, je disperserais alors mes “points de vue” ou “perspectives”, tout en feignant de les rassembler dans la séquence de leur séparation même, un peu comme un récit incessamment interrompu, mais aussi comme ces pierres mortuaires, dressées dans L’Allée des tombeaux. Continua a leggere Luci e ombre ad Atene – di Giuseppe Zuccarino
(Tra le fronde)
Tra le fronde c’è un mistero
Cosa aspetti?
Va’ dal mistero
Metti il mistero al tuo posto
C’è nessuno al tuo posto, lo vedi?
C’è nessuno là
dove stavi seduta prima
dove stavi piangendo prima.
Continua a leggere Ida Travi – Neo/Alcesti. Canto delle quattro mura
Lasci il tempo che trovi
come lo trovi
e sai far male senza fare
nulla
forse è proprio questo
quello che
ridendo vino bianco
biciclette sul muro
l’altra estate
pensavamo soffrissero sempre
e solo
altri due che non siamo
mai stati noi
ma adesso, lo vedi, è buio
e la luna sembra
vecchia, […]
[…] Raccolta di testi, questa, ricca di “assolutismi” che assumono la valenza del simbolo. Sottace, sotto la coltre del perno erotico-esistenziale, un piacere saturnino: qualcosa cioè di composto, ma non freddo: severo, eppure bollente. L’ossimoro, nella tematica dell’opera, vive sotto la superficie del segno, ed è a fatica trattenuto da una certa reticenza. “Dire” è anche un bollettino del rapporto sentimentale di una coppia di amanti dalle istanze moderne, nonostante il linguaggio peschi nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento. Il Dire è reciproco, tra le voci protagoniste. Lo scambio verbale è a base di definizioni, impressioni che sanno di vere e proprie poetiche sentimentali. Continua a leggere Dire – di Fabio MICHIELI
Sta per essere pubblicata, da Pazzini Editore Stampatore, una nuova edizione bilingue, curata da Adriano Marchetti, di Une saison en enfer di Arthur Rimbaud. Ho il piacere di presentarvi, grazie alla cortesia dell’autore e dell’editore, la prefazione dell’opera.
Adriano Marchetti – Il libro della crisi
“Le grand poète n’a que le temps”
G. PERROS, Papiers collés II, 1973.
Une saison en enfer è il solo volume pubblicato da Rimbaud vivente e l’unica delle sue opere che si possa considerare compiuta. Non che in precedenza fosse del tutto mancata al giovane poeta l’ambizione di vedere stampati i suoi versi, ma di fatto egli non si prese quasi alcuna cura per realizzarla. Continua a leggere Il libro della crisi – di Adriano Marchetti
“ho deciso di rimanere all’inferno, qui a Gaza”
(Orodè, Senza titolo II, 2009)
Continua a leggere La dislessia delle cose (II) – di Lisa Sammarco
Queste due opere, Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing? di Richard Hamilton (in alto a sinistra) e Mourningpicture di Edwin Elmer (in basso a destra), sono riprodotte sulla sopracoperta di due romanzi di James Purdy a cui sono particolarmente legato, al di là del loro indubbio, eccezionale valore letterario: e cioè, rispettivamente,
Rose e cenere (Eustace Chisholm and the works, trad. it. di Attilio Veraldi, Torino, Einaudi, Supercoralli, 1970), e La versione di Geremia (Jeremy’s Version, trad. it. di Bruno Oddera, Torino, Einaudi, Supercoralli, 1973). Si tratta delle mie primissime scoperte letterarie autonome, fatte quando entrare in una libreria significava varcare una soglia, come in sogno, per ritrovarsi immersi in un universo tutto da esplorare: con la segreta speranza (ma questa ti sarebbe diventata chiara solo anni dopo, alla luce del rimpianto, di fronte a scaffali strabordanti di merci avariate) di portare a casa, magari per seimilaottocento lire, due autentici capolavori, due opere che ti avrebbero accompaganto per tutta la vita. Poi sarebbero venute tutte le altre opere di questo gigante solitario, a partire da Io sono Elijah Thrush o I figli sono tutto, libro, quest’ultimo, che mi avrebbe costretto a cercare, come una reliquia, la prima edizione di Color of Darkness (63: Palazzo del sogno, tradotto nel 1960 da Floriana Bossi per i mitici “Coralli“). Mi piace pensare che oggi, proprio tra le ombre animate e i lampi di rosso e di bianco della Composition di Miró del 1933 riprodotta in copertina, James Purdy sia ritornato ad abitare, per sempre: ombra viva tra ombre vive, lampo di luce sulla faccia della morte.
***
(Immagine: Turi Volanti, Memorie, 1987)
Continua a leggere La nostalgia è sempre quella di un tempo – di Giuseppe Panella
(Emilio Merlina, Last call, 2009)
Antonio SCAVONE – Pioggia
Nel pomeriggio ha piovuto. L’acqua ha lasciato sulle piante del giardino un velo d’argento che è rimasto umido per tutta la serata, come se dovesse ancora piovere. Continua a leggere Pioggia – di Antonio SCAVONE
I piedi non indovinavano
la terra, e la tua mente
ti illuminava a intermittenza,
come un mirabile neon consumato.
Rovinando, formulavi
una domanda vana.
Rimorso o minaccia, lo sguardo
colpiva per annullare
papaveri, centocchi, serpilli.
Nessuna dolcezza,
e deserti i dintorni della persona.
Continua a leggere In memoria di Marco AMENDOLARA (1968-2008)
(Luciano Testa, Cancellazioni, 2009)
ciò che passa rischiara il cammino
l’orma che il tempo frana
in vuoti d’ombre
lo cancella – lo rivela
(Anselm Kiefer, Böhmen liegt am Meer, 1995)
Böhmen liegt am Meer
Sind hierorts Häuser grün, tret ich noch in ein Haus.
Sind hier die Brücken heil, geh ich auf gutem Grund.
Ist Liebesmüh in alle Zeit verloren, verlier ich sie hier gern.
Continua a leggere “Böhmen liegt am Meer” di Ingeborg Bachmann nella traduzione di Davide Racca
“La città di Santaleula vista dal mare sembra un galleggiante che appare e scompare e che qualche pescecane sta per divorare. Siamo in Liguria, nelle Terre di Ponente. È qui che un Bureau antifrode europeo ha mandato un suo agente, Jan Martin Van der Linden, a investigare sui fondi dirottati per costruire un porto turistico, che si annuncia il più grande del Mediterraneo. Un raffinato sistema di scatole cinesi che copre manovre finanziarie illecite. Un boccone che fa gola a molti.
Dopo la morte dell’agente con cui Jan Martin comunicava in segreto, l’ordine è: attendere e continuare il lavoro che gli serve da copertura, la ricerca di un oggetto abbandonato da due disertori nella battaglia di Marengo. Continua a leggere La Tana degli Alberibelli – di Marino Magliani