“Poesia percussiva che sottrae all’orizzonte spazio, creando invece un immaginabile tetto-limite-cornice contro cui le parole sbattono il loro significante per poi riabbassarsi. Movimenti ripetuti e cortocircuitati che costituiscono la bufera semantica per l’effettiva bufera che Guglielmin sta mettendo in scena.”
(Cristina Annino,
dalla Prefazione)
le lascia i graffi sul collo. e un bacio, talvolta.
capita quando smette di stare a vedetta, quando striscia
sul colmo del bene. appena la bile sfiorisce, lei lo veste
d’affetto come fosse un pulcino. gli alza le dita dal mondo
se le posa sul petto.
***
grazie Francesco. Hai messo, tra l’altro, la poesia che preferisco.
Secondo te, perché l’ho messa? :-)
Complimenti e auguri per questo libro, avremo modo di riparlarne.
fm
p.s.
Ho postato tre commenti sul tuo blog, ma si sono volatilizzati appena ho schiacciato il tasto “invio”.
Anche io ho lasciato un commento sul blog di Stefano, a fatica.
Ma lascio volentieri un saluto anche qui, e sono contento che questo libro esca. So che ci sarà da leggere e sentire.
francesco t.
sta mattina ce n’erano di nuovi, ma non quelli di fm. non saprei dirti il motivo della loro sparizione. in generale, escono con qualche secondo di ritardo, dopo l’invio.
grazie ancora.
Un miliardo di auguri per questa nuova raccolta di Stefano! la cinquina che ho letto è stupenda. Con stima profonda e profondo affetto. Fabio
grazie Fabio. Stima e affetto ricambiati.
in bocca al lupo!
Il senso dell’acutezza domina questi versi che invitano ad una visione più nitida delle cose. La forma, ora breve, ora più distesa, nel verso ha un suo profondo significato: è un ondivago sogno di verità, una gioia della mente che spazia, s’interroga e spigola sulla vita, sfuggendo sempre alle definizioni. Ma la passione resta, coinvolge l’uomo, il poeta, in una ricerca attiva di scopi vitali, orientamenti interiori e propositivi. Il linguaggio non è dunque fine a se stesso, uno sfoggio di eleganza, viceversa denuncia una lotta, tra mille difficoltà d’espressione, in un mondo arido come il nostro, e l’intelletto vince, suscita idee, sogni, provoca risposte spassionate sul mistero, s’interroga. Non lascia perciò indifferenti questa prova di poesia!
Grazie per i tuoi contributi, Marzia.
“Non lascia perciò indifferenti questa prova di poesia!”
Hai proprio ragione.
E mi sa che l’autore è uno che non riuscirebbe mai nell’intento di scrivere cose che lasciano indifferenti, nemmeno mettendoci tutto l’impegno possibile.
fm
ciao Marzia, grazie per la lucidità dell’analisi. E grazie a Francesco, compagno di viaggio.