Quaderni delle Officine
XXIV. Gennaio 2012
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Le Rhombe (2011)
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Quaderni delle Officine
XXIV. Gennaio 2012
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Le Rhombe (2011)
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Straordinaria esperienza, quella di Bergeret, e narrata benissimo. Un post straordinario, questo, che inizia il 2012. Un piccolo contributo personale: io da circa cinque anni tengo un corso di scrittura per pazienti psicotici (compensati) e ho la soddisfazione non tanto di leggere le loro poesie quanto di venire a conoscenza dei loro gusti. Loro stessi portano gli autori che amano e li leggono pubblicamente. Un corso di lettura più che un corso di scrittura! E se non partecipo io prosegue comunque…
Grazie a Francesco ancora.
m
Che bella sorpresa trovare le parole di Yves Bergeret, il suo racconto di “una parola” che sempre apre e si apre, offrendo così anche a chi legge l’entusiasmo del confronto vero e proprio, “puro” si direbbe e, conoscendo – avendone avuto la fortuna sì – “la voce” di Bergeret, questo è sempre il punto di partenza per riporre quella parola dall’alto della montagna alla mano, alla tasca, fino a terra – per quella “circolarità” tutta della poesia, e dell’ascolto chiaro e aperto, ben oltre le orecchie del discorso “occidentale”, come lui dice, per impostazione e “tempi” – libero, dunque, di sorprendere profondamente.
grazie Yves, e grazie Francesco per la “sincera” traduzione.
Giampaolo
Yves Bergeret travaille avec les autistes comme il travaille avec tout le monde : sans préjugé. Ce qui compte, c’est de réaliser une parole qui saisit la singularité d’un moment. Si des autistes font partie de ce moment, alors leurs mots ont y ont leur place entière. Ils n’existent plus alors comme autistes, mais comme des participants de ce moment. Peut-être est-ce là la magie de la parole d’Yves : elle ne s’attarde pas à discriminer, elle traite par conséquent tout le monde en égaux, et elle les rend ainsi effectivement égaux.