“Bisogna saper lasciare”, diceva Derrida.
Tenendo conto di questo suggerimento Pizzi, in prima istanza, si lascia alle parole lasciandole al loro destino errabondo. In seconda istanza questo lasciare/lasciarsi, quasi paradossalmente, viaggia in simbiosi con un processo di appropriazione. Si potrebbe parlare di descotomizzazione, ovvero di un procedimento che permette all’autore non di eludere, nascondere e rimuovere cose, persone e situazioni che procurano disagio, rifiuto e dolore, bensì di svelarle in tutta la loro interezza e complessità.
Continua a leggere La giostra della lingua il suolo d’algebra