Archivio mensile:agosto 2013
inaura
“Tutto è cominciato qui
ma tutto finisce altrove,
in qualche porzione di millennio.”
(Emilio Villa)
In qualche porzione di millennio
reso felice, nel sangue,
con finissima sensazione,
dentro la magica linfa
dei defunti spiriti elleni,
io ogni giorno, tutti i giorni,
dolcemente mi sono disteso
e assopito
fino a offrire
regolare testimonianza
al deserto, fino a suscitare
e a reprimere il coraggio
di trovare ancora, con la voce
e per destino, il passaggio gelido
dei Fondamenti delle Cose, là dove
il Giaciglio dell’Oblio, raggiunte
le divine simulazioni, serpeggia,
e la Ragnatela dei sussurranti
millenni, indefinita si stende,
ellisse del Ragno che gioca,
e nello stesso momento l’infinito
perimetro, il grande Dispiegamento
della Sporcizia, incompiuto
Ventaglio, gabbia di Mutamenti,
comincia a innalzarsi
(da Zodiaco, 2000)
Artaudiana (I)
La mafia è una montagna di merda
LA MAFIA E’ UNA MONTAGNA DI MERDA
La mafia è chi tace. La mafia è chi si gira dall’altra parte. La mafia è chi abbassa la voce. La mafia è chi scende a patti col potere. La mafia è chi si vende. La mafia è chi compra chi si è venduto. La mafia è chi minaccia. La mafia è chi non denuncia la minaccia…
(da qui…)
La luna e i calanchi
Pensare il Buddha
Histoire d’O
Di recente un caro amico mi diceva che di alcune cose, in poesia, non si dovrebbe mai scrivere: di amore, ad esempio, o delle farfalle, perché la banalità è non dietro l’angolo ma davanti, ci aspetta, diventa inevitabile. Alessandro Canzian, in questi testi tratti da un lavoro più ampio, affronta entrambi i rischi: scrive di farfalle e soprattutto di amore (e di disamore), ma lo fa con un tocco immediato eppure personale, evitando i luoghi comuni e suggerendo la profondità del sentimento di pienezza e di mancanza. Quella Grafenwalder della prima poesia (per chi non lo sapesse è la birra low-cost di una nota catena di discount) già annuncia che il tutto sarà giocato senza trucchi, terreno e diretto: se c’è poesia è nell’essenza delle cose e non nel loro vestito, l’amore non viene idealizzato quanto smontato pezzo per pezzo, come un giocattolo che quando non funziona più cerchi di aggiustare o almeno comprendere, per capire poi che non sarai capace di rimetterlo insieme. Continua a leggere Histoire d’O
Quaderni delle Officine (XXXII)
Quaderni delle Officine
XXXII. Agosto 2013
______________________________
Fantasmi africani (2013)
______________________________
***
Fantasmi africani
Fantasmi africani
Avventure in Africa è un libro scritto da Gianni Celati e pubblicato nel 1998. Si compone di nove taccuini, nei quali l’autore ha annotato impressioni e riflessioni del suo viaggio, diari presentati «come li ho scritti per strada», si legge nella Notizia che li precede e che serve anche a introdurre i limiti temporali (il gennaio del 1997) e spaziali (dal Mali al Senegal alla Mauritania) del percorso. Celati era accompagnato da Jean Tolon. Scopo dell’iniziativa: la realizzazione di un documentario sui metodi di guarigione dei Dogon. Ma tutto si colloca già dall’inizio in una disposizione un po’ ironica e fiabesca, all’ombra di una citazione dall’Orlando Furioso, che ricorda il vagabondaggio di Astolfo in groppa all’ippogrifo dal mar dell’Atlante ai termini d’Egitto, da un capo all’altro del continente, insomma. Anche il paesaggio che, dai finestrini di un pullman o di qualche auto semiscassata, si rivela agli occhi dei due viaggiatori ha un’ apparenza un po’ stralunata, suggerisce una dimensione di smarrimento: «Ogni casetta o baracca con l’aria di anima persa nella savana, ognuna col suo lumicino da fiaba, tubo al neon di luce smorta o polverosa». Continua a leggere Fantasmi africani
These
William Carlos Williams
These
are the desolate, dark weeks
when nature in its barrenness
equals the stupidity of man.
The year plunges into night
and the heart plunges
lower than night
to an empty, windswept place
without sun, stars or moon
but a peculiar light as of thought
that spins a dark fire –
whirling upon itself until,
in the cold, it kindles
to make a man aware of nothing
that he knows, not loneliness
itself – Not a ghost but
Emergenze-Risorgenze (VI)
Henri Michaux
Emergences-Résurgences
Genève, Editions d’Art Albert Skira
“Les sentiers de la création”, 1972
Il fascino indiscreto della Differenza
Il fascino indiscreto della Differenza
Percorso di ricerca filosofica
A cura di Attilio Bruzzone, Elisabetta Colagrossi, Roberto Morani, Selena Pastorino,
Paolo Vignola, Giuseppe Zuccarino
***
[Leggi il programma e le modalità di partecipazione al seminario]
Eterni secondi (III)
Eterni secondi III
(Gli emarginati)
Succede che gli scrittori doppi o secondi siano sciaguratamente stroncati: vengono inibite le loro peculiarità espressive, viene disattesa la loro aspettativa letteraria. Succede anche, però, che gli stroncati reagiscano agli arbitrii che li hanno declassificati e che trovino vie alternative per continuare a promuoversi, per stabilire una presenza non occasionale e non minoritaria nel mondo della comunicazione letteraria. Continua a leggere Eterni secondi (III)
Eterni secondi (II)
Eterni secondi II
(Stroncature)
Quanto fa male una stroncatura? A vent’anni è odiosa perché chi scrive, di solito, è ambizioso e non sopporta di essere giudicato; a trenta-quarant’anni risulta ingenerosa e indispettisce perché ritenuta di parte e subdola; oltre i quarant’anni si rivela ancora più molesta perché, più che demitizzare o distruggere, semplicemente emargina nella noncuranza, nel “nulla di fatto”. Continua a leggere Eterni secondi (II)
Come diventare pœti in tre mosse
Dite la verità, confessatevi, fate outing (tanto vi assicuro che non gliene frega una mazza a nessuno, in ogni caso)! E’ il sogno segreto che coltivate da una vita – quello di scrivere poesie, farvi un bùk come si deve da mostrare agli amici e ai parenti e, soprattutto, da dare in mano a chiunque incontriate sul vostro cammino. Solo che non sapete bene da che parte iniziare. Ora il vostro problema è finalmente risolto, e per sempre! Continua a leggere Come diventare pœti in tre mosse
Emergenze-Risorgenze (V)
Henri Michaux
Emergences-Résurgences
Genève, Editions d’Art Albert Skira
“Les sentiers de la création”, 1972
Gli stronzi devoti
Lalo Cura
La riviera adriatica è veramente un luogo rivelatore dello stato di salute del paese. Soprattutto ad agosto. E soprattutto nei pressi di un’amena località turistica, nel frastuono inconsolabile di famigliole in fregola da pensioncina-vista-spiaggia, derelitti in cerca di riscatto tra le pagine di “chi“, lettori bariccati indecisi tra l’ultimo strega e la collezione harmony, e quintalate di natiche e panze lardose indaffarate fin dal mattino nei preparativi per la discoteca serale. Continua a leggere Gli stronzi devoti
Il Decreto
IL DECRETO
Chissà com’è il tempo oggi – si chiese Manuel, mentre ascoltava gli schiocchi sordi delle ossa che accompagnavano gli stiracchiamenti e gli sbadigli abissali con cui cercava di scrollarsi il sonno di dosso ogni mattina. Si alzò, annaspò a lungo in cerca delle ciabatte, raggiunse la finestra, si chinò, è infilò la spina del computer nella presa. Continua a leggere Il Decreto
Fili d’Aquilone
E’ on line il Numero 31 (luglio/settembre 2013) della rivista telematica Fili d’Aquilone, diretta da Alessio Brandolini.
Tra le proposte di un fascicolo ricco e articolato, vi segnalo in particolare “La vita è una lista“, un incontro con l’opera multiforme e polifonica di Alain Robinet, di cui Viviane Ciampi presenta e traduce una significativa scelta di testi.
Una lettura da non perdere. Un colpo di spugna sulla “ridi-cul-e recherche” di molti “masturbateurs-de-mots d’ici“.
MORMORIO DEL SUONO
(frammento)
1° CANTO alle Muse:
Dignità di brachette, di baccelli al lardo
libri di liete bischerate,
geometria circolare dell’ovunque culo,
in cedevoli bolle pencolanti coglie, rammollite,
Omnis clocha clochabilis/ in clocherio/ clochando, clochans/
clochativo clochare facit clochaliter clochantes
a proposito del cono itifallico
triangolo clito-fesso in mezzo,
da cui sbocciamo!