L’Italia (è un melograno)
In vita mia ho comprato e trapiantato un unico albero
un melograno
ho scelto un angolo del giardino
da dove si vede la ghiera dei monti
dal San Gabriele fino al Nanos
quella cresta è stata Italia e Jugoslavia e poi Slovenia
è stata terra dolorosa e di rancore
i confini dovrebbero essere come gli orizzonti
quando ti muovi si muovono anche loro
se ti fermi si fermano con te
ma ti fanno sempre sentire al centro esatto del mondo
e patria è dove
un uomo pianta un melograno
e può aspettare di mangiarne i frutti
(Tratto da “Apriti cielo“, 2013, inedito)
voglio sottolineare la splendida positiva sana retorica di questo brano
molto bella francesco
Caro fm,
mi hai fregato:-)
Ma ti ringrazio di cuore, con riconoscenza.
Francesco t.
Vera,
Grazie
Pensiero condivisibile e un leggerti che fa sempre piacere Francesco. A tutti un saluto.
Sono iscritta, seguo, mi piace. Perchè non riesco a inviare un commento? Come fanno gli altri? Per esempio, alla poesia Il melograno, avrei voluto inviare un commento: E’ bellissima, e non contaminata dalle pretenziose leziose oscurità pseudo moderniste. Parla alla mente e al cuore. Ciao. Grazie. Alda C.
mi piace
Bello questo testo sui confini, sulla storia, sulle radici che possono affondare e prosperare nella terra buona, quella che ci accoglie e che ci lascia vivere indipendentemente dal nome che porta.
Grazie Francesco!
Un saluto a te e a Francesco Marotta,
Rosaria
mi ha profondamente commosso.
Arrivo in ritardo di un paio d’anni.
Ho letto “Portarsi avanti con gli anni” di Francesco Tomada.
Scrivo “ho letto” e mi rendo conto che in alcuni casi il verbo leggere non è sufficiente a spiegare l’azione che si intraprende incontrando alcuni scritti.
Magnifica poesia.