L’homme inadéquat
Poème sicilien de février 2011
[L’uomo inadeguato
Poema siciliano del febbraio 2011]
1
Et cet homme-ci est jeune
et accueille dans son torse
trois nuages de provenance lointaine
et dans son ventre
certaines collines opiniâtres d’oliviers.
Son sexe il le laisse libre
pour d’imprévisibles merveilles.
Dans ses jambes il a gardé de la place
pour des arbustes de plein vent.
Sa tête est un tourbillon d’ébauches de refrains
extrêmement légers;
il en vient à se demander
si elle n’est pas la grotte
par où se vide l’horizon.
-
1
E quest’uomo è giovane
e ospita nel suo petto
tre nuvole di lontana provenienza
e nel suo ventre
alcune colline tenaci di ulivi.
Il suo sesso lo lascia libero
per imprevedibili meraviglie.
Nelle sue gambe ha conservato un po’ di spazio
per qualche arbusto ondeggiante.
La sua testa è un vortice di ritornelli abbozzati
estremamente lievi,
che lo spingono a chiedersi
se essa non è la grotta
attraverso la quale si vuota l’orizzonte.
*
2
La peau de ses mains est très claire.
Un deuil en efface les plis et les rides,
celui d’une autre musique perdue sous les cendres,
dans les fondations de maisons brûlées
et loin derrière les trépidations du coeur.
Mais lui cherche toujours
et très opiniâtre sait que cette musique l’attendra
sous un arbre un matin ou dans l’ombre d’un sourire.
Il se peut même que le volcan lui consente ce sourire.
-
2
La pelle delle sue mani è molto chiara.
Un lutto ne cancella pieghe e rughe,
quello di un’altra musica persa sotto le ceneri,
tra le fondamenta di case bruciate
e lontano dietro le trepidazioni del cuore.
Eppure continua a cercare
e sempre più ostinato sa che quella musica lo aspetterà
sotto un albero un mattino o nell’ombra di un sorriso.
Può darsi che sia proprio il vulcano a concedergli quel sorriso.
*
3
Très habile,
selon les humeurs et les jours
il est un mur de pierres sèches
ou un banc de galets dans le torrent.
C’est le vent qui le traverse ou l’eau
selon les humeurs et les jours
mais il nous renvoie toujours en un reflet sauvage
un essaim de mots
qui jouent dans nos jambes
avant de s’enfuir de l’autre côté du repentir
en nous laissant fourbus et meurtris,
encore émerveillés sur la terre grise.
-
3
Particolarmente abile,
a seconda degli umori e dei giorni
egli è un muro di pietre secche
o un banco di ciottoli in un torrente.
E’ il vento ad attraversarlo o l’acqua
a seconda degli umori e dei giorni
ma sempre ci rimanda in un riflesso selvaggio
uno sciame di parole
che giocano tra le nostre gambe
prima di fuggirsene dall’altra parte del pentimento
lasciandoci stremati e tramortiti,
ancora stupiti sulla terra grigia.
*
6
Il monte dans la pente du volcan
à tout hasard.
En suivant les traces d’un vieux loup.
Les vues lointaines l’aideraient.
Mais les torrents de larmes et les torsades de lave
ne le font pas rire ni même respirer plus ample
car vues nues et de profil les épopées
n’éclairent qu’elles-mêmes: en somme des liturgies d’après-midi,
presque inutiles, psalmodiant la virginité à jamais
de cette montagne-ci, volcan, dieu vierge.
Pourtant sous les éboulis, un grondement,
pourtant sous la cendre, un grésillement,
pourtant sous l’ombre du vent, un bourdonnement,
pourtant sous le nuage, un chant.
-
6
Sale lungo il pendio del vulcano
per ogni evenienza.
Seguendo le orme di un vecchio lupo.
I panorami in lontananza lo aiuteranno.
Ma i torrenti di lacrime e le trecce di lava
non lo fanno sorridere né respirare più profondamente
perché le distese nude e le epopee in rilievo
rischiarano solo se stesse: nient’altro che liturgie meridiane,
quasi inutili, salmodianti la purezza perenne
di questa montagna, il vulcano, dio vergine.
Eppure sotto i detriti un rombo,
eppure sotto la cenere un crepitio,
eppure sotto l’ombra del vento un ronzio,
eppure sotto la nuvola un canto.
*
7
Il écoute. La musique. Elle ne vient pas du volcan.
Qui grommelle.
Il écoute.
Un choeur. Dont les voix montent et descendent
en s’égarant merveilleusement chacune son tour
dans les profondeurs de la terre et de la mer
d’où elles renaissent dans les mots
neufs et limpides
d’une langue aux racines très anciennes
qui abreuve le soleil et le vent
et nous cisaille, par le biais,
nos buissons de questions
et nos nuits lourdes.
-
7
Egli ascolta. Una musica. Non proviene dal vulcano.
Che brontola.
Rimane in ascolto.
E’ un coro. Le cui voci salgono e discendono
perdendosi meravigliosamente una dopo l’altra
nelle profondità della terra e del mare
da dove rinascono nelle parole
nuove e limpide
di una lingua dalle radici antichissime
che abbevera il sole e il vento
e falcia, di traverso,
i nostri cespugli di domande
e le nostre notti gravose.
*
8
Il est inadéquat.
Il est né dans un monde cloisonné
qui le disperse aux quatre vents de l’île.
Il écoute.
Le cloisonnement ne lui pardonne pas d’écouter.
Lui, il n’est pas docile. Il a vu sa propre dispersion.
Parce qu’inadéquat, il peut écouter.
Il cherche dans le dédale des rues,
dans les pentes éraillées du volcan,
dans les houles farouches de la mer
l’unité du chant.
Le chant est floraison d’alpage,
multiple dans l’unité.
Qu’une parole claire et simple
en soit la sève.
-
8
E’ un uomo inadeguato.
E’ nato in un mondo separato
che lo disperde ai quattro venti dell’isola.
E’ uno che ascolta.
La separazione non gli perdona di ascoltare.
Non è docile, lui. Ha visto la sua stessa dispersione.
Proprio perché inadeguato, egli può ascoltare.
Cerca nel dedalo di vie,
sulle pendici sfrangiate del vulcano,
nelle ondate selvagge del mare
l’unità del canto.
Il canto è fioritura d’alpeggio,
molteplicità nell’unità.
Che una parola chiara e semplice
ne sia la linfa.
Traduzione di fm.
La scultura in filo di ferro riprodotta nell’immagine
è opera di Carlo Sapuppo.
***
ho letto che dipinge, anche. è una cosa che si sente nei suoi testi. ha qualcosa che mi ricorda cendrars. è una bella scoperta, per me che non lo conoscevo
che grande ri-scoperta per me!
grazie.
gb
una meraviglia…
Che i “poeti così” ci regalino la commozione così, e che qualcuno li traduca e poi qualcuno li possa pure pubblicare. Questa è gioia pura, restituzione di un canto – parola che respira e fa davvero bene al mondo.
Grazie,
Giampaolo Dp
L’ha ribloggato su inni in vanie ha commentato:
Eccolo, l’amico Yves Bergeret tradotto dall’amico Francesco Marotta: grazie! E buona lettura a tutti voi
E grazie ancora!
Quando leggo robe del genere, scrivo robe perché non trovo superlativo adeguato, posso solo ringraziare chi le propone, grazie di cuore.
L’ha ribloggato su letteraturanecessaria.
mare italiano
Esattamente a 0,6 miglia dalla riva
strappati dalle correnti nere
acqua e nafta in gola
senza neanche più gridare
Esattamente sotto 45 metri d’acqua
Confinati in fondo al mare, chiusi
strappati dalle correnti nere
della notte italiana
Esattamente a 500 metri dalla riva
500 uomini, donne , bambini
e le bambine con le scarpe di vernice
e anche quelli mai nati
soprattutto loro, fratelli per poco
che della luce non sapranno mai niente
è immenso –
grazie Francesco, Enrico