la candida, l’intatta
difficile
– Troppo difficile da dire
– E tu non dire.
Un riccio rosso, rosari di sabbia
Le vene, l’arterie
L’avviene.
*
emilio
Basta una scheggia a volte
nel silenzio
era punta di selce – poi toccò a lungo il legno il
mastro d’ascia,
via la barca
resta il sale, il vuoto alla risacca.
*
la candida, l’intatta
Cuore bambino dove
la briciola diventa meraviglia
e l’orco resta ucciso grasso
e sciocco
la candida, l’intatta
noncuranza.
*
la quieta cammella
La quieta cammella
due gobbe, due mm
le zampe due lance,
due occhi di incanto al suo cammelliere
di notte alla duna, due tette, s’illuna.
*
terragna
Movendo, metamorfosi di muta,
serpe terragna fra pietre e polvere
la cerca di
gradienti verde.
Tutto dovrebbe essere
alberi ed erbe.
*
anonima
acqua. aria. cibo. e affetto.
faccende molto semplici.
non legarti ad alcuno,
amali tutti.
*
self portrait
La puledra ferma al fieno
Scarta al vento, si ombra di niente
Imbizzarisce, tenera e lontana
*
risuona
risuona con l’aria, e l’acqua, terraventosa, non con gli umani. va bene uguale.
*
relapsa
vaneggiamenti ventriloqui variando, verba volant. virando vesti, versi. bestiari.
le vergini vocali.
*
relapsa II
schegge, ictus, frammenti, pezzi di puzzle. – battiti. in levare. aggiungi, la caduta.
ci fosse differenza, che non c’è. metti gli occhiali.
talpèa la plata.
*
relapsa III
questo caos. questo cosmo. el mismo.
noi agglomerati dentro – impastricciando.
*
il nome-forma
dolce, affettuoso. e spaventato.
il nome-forma che era mio padre.
*
mala
la signora vecchia, magra, sportiva,
in autobus sgrana mala.
non sono sola.
*
i ridenti
Fare silenzio- fare pulizia
gli equivalenti omeomorfici: apertura
all’attenzione senza le tensioni
Fare silenzio intorno e ascoltare, qualc-
osa, qua-lunque, già sciacqua fantasmi
facci pace – onorali, i ridenti
*
così felici
Così felici, amatissimi miei, dilavati dal sale
scaraventati negli anni centripeti, dispersi abbandonati
ognuno – noi tutti , con le ferite e gli abbagli e le ore annoiate
di nausea controvento, senza ritorno
in controluce, in contromano all’orizzonte del passato scordato, fortunosamente
viventi, parenti, amici, amanti
così felici ora che ci siamo lasciati, senza odio o possesso
così serenamente ignoti gli uni agli altri dopo i tanti roghi-passione, gli sbagli,
limpidi di brina
allontanati, a chiederci se mai siamo stati vicini.
(da “Nel mentre”, lavoro in corso)
***
Nelle “schegge” di Viola il probabile e il possibile nascono dalla vita ma non ci ritornano ; sfuggono alla conformità del quotidiano , ma non possono riformarlo se non diventando conformi e quotidiani .
Questo problematico “essere in situazione” mi sembra trovi la sua esemplificazione nel “Così felici” in cui non possiamo non riconoscerci .
un po’ di detournement fa sempre bene alla ricerca…)); grazie Leopoldo e grazie per l’ospitalità a Francesco e a tutti i lettori, Viola
decisa, precisa
dense..
Grazie.
Purtroppo per ora ho letto ma ancora troppo di fretta.
Mi sembra che Viola porti avanti, da tempo, una sua ricerca sulla scrittura che ormai sa declinare sia in poesia sia in prosa: penso all’ultimo libro, ecco, queste poesie, nella loro essenzialità, mi sembrano sorelle di quella scrittura.
Definire una cifra espressiva è proprio di chi ha un grande spessore.
Francesco t.
grazie Francesco, in realtà questa sezione raccoglie i testi più “concentrati”, le altre sono un attimo più “distese” ma è indubbio che più passa il tempo più si cerchi (io cerco) il nucleo, scontando forse che sia vuoto ma di un vuoto che è soprattutto apertura, spazio, non nichilistico, un abbraccio, Viola
http://viomarelli.wordpress.com/2013/10/29/da-nel-mentre-en-plein-air/#more-3264
Un pensiero sterile quello che a volte pare impadronirsi della stessa poesia. Cosi lieve che differenzia la natura, dalla nostra stessa umanità.Risuona. Evento, conclave . Questa poesia, poetica, sostanza del divenire, affascina, ferisce. Ha un cuore…