Carie

Klaus Miser
Klaus Miser

Klaus Miser

”… detesto il mondo che gira intorno alla poesia. ma detesterei vivere senza poesia. 
io nella vita non so bene cosa faccio. so che lavoro, mangio, fumo, mi innamoro, mi sbronzo, cammino in mezzo agli alberi.
 so che abito vicino al mare, e vicino l’unico grattacielo di tutta rimini. 
credo di avere una bicicletta. so che mi piace andare in bicicletta. 
ma l’unico momento di cui ho davvero un ricordo di me è nella poesia.”

Carie

io ti assolvo sistema solare
per la tua carie perenne
sistema solare di carie nere e ellissi distorte
ti assolvo sistema solare del mio scontento
delle messi bruciate delle retine infiammate
per la tua carie perenne
ti assolvo carie perenne come la poesia nei miei molari
la mola l’argento la malattia appenninica
l’amore per i lunari l’amore lunatico la luna a forma di falce
io ti assolvo carie del sistema solare
per la tua illusoria e sperimentale carie perenne
assolvo tutti gli occhi precipitati nei telescopi
nera invece della neve perenne
tu buco corroso da se stesso
assolvo anelli ninfe naiadi e ninfee
e tutti sempre i rampicanti dell’arcadia dell’attica del peloponneso
e smunti glicini del montenegro
anche vera aveva le carie mentre rideva era freddo fuori
un vino bianco di merda e un cosmos mezzo storto
ecco ricomincia crazy clown time
sistema solare non rettilineo
latita con diplomazia tra le foglie
io ti assolvo sistema solare
per la tua carie che si riflette
in mille giochi venerei di luce ovunque
geometria variabile inafferabile
geografia mutabile temibile
i semi raminghi le ginestre elleniche
che sfanculano la cittadinanza
io ti assolvo
psicosi delle 14.45 perchè mancano tre minuti
all’abbandono di un astronauta
flussi migratori dei chiodi verso berlino calzettoni da tennis in fila al berghain
ancora torno all’assoluzione del sistema solare
in un dente cariato come nel corbezzolo
la morte del sistema solare
del melograno della fuga della statale numero 16
noi che con una vodka sovrastammo tendine acriliche
con due scendemmo in giardino tra la morte ballata della menta
con tre arrivammo al parco del grattacielo
con quattro si alzò un odore imprendibile di legno marcio
con cinque etc etc

*

Quarto di luna

quarto di luna
che squarci la notte
come una falce la notte blu cobalto
tu sola la celeste la polverosa la cieca
ora che i bosoni hanno vinto la dinamite
a te resta la faglia di sparta i rovi secchi
i sambuchi umidi i melograni colmi di pioggia
quarto di luna
che squarci la notte
come una falce la notte blu cobalto
squarci la nebbia le indecisioni esorti il tentennare l’america rurale
squarci il ferro le unghie di madame e tutta la germania
con gli occhi blu cobalto
l’architettura industriale si svela si vela si scorda
falce quarto di luna blu cobalto
svergini la pianura e ce la ridai indietro
come foglio bianco di neve
pianure ricoperte dalla neve
ornitologia cervi imbalsamati cervi sul mio gomito
la carpa il tunnel carpale la tua scarpa sui tacchi
il linguaggio come dinamite sordomuta
noi ti beviamo al pomeriggio noi ti beviamo la sera
noi bevendo sogniamo occhi blu cobalto
tu resti tu resti quarto di luna
sugli smisurati ossari umani
l’epoca del morire in mare
la sabbia è satura i culi grassi gli amori frigidi
l’epoca del morire sempre
la febbre della luna cobalto
abitavo a casa della signora Capkova
io la faccia triste lei le tende ancora più tristi
dannazione sorridi ragazzo guarda la luna
parte il coro
che suggerisce teorie sbagliate
la via lattea gli occhi ciechi i glauchi cieli
quarto di luna che squarci la notte come una falce la notte blu cobalto
l’immoto non detto che precede la lingua la gola la carie
il non detto eterno dei mattini non visti
che sempre diventano stretti pomeriggi
questo alfabeto solferino post tutto
quarto di luna che squarci la notte
come una falce blu cobalto
etc etc

***

*per approfondire la conoscenza di questa meravigliosa poeta, rimando alla lettura di questo mio articolo di un anno fa pubblicato su poetarum silva

***

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6 pensieri riguardo “Carie”

  1. confesso di ignorare tutto di questo poeta così interessante. Pregherei molto vivamente la bravissima poeta-traduttrice Natàlia Castaldi di parlarci brevemente di lui.Grazie. BUON ANNO!

  2. Colpito e affondato da queste “Carie” molto molto personali , non costruite ma dette , con dentro una febbre di vita che non molla un attimo . Se poi Natàlia ( beata te che sai tradurre ) ci dai qualche notizia sull’Autore saremmo molto interessati .
    Grazie e Buon Anno !
    leopoldo –

  3. buongiorno e buon anno a tutti. Sono lieta che Klaus vi sia piaciuta, è poeta e persona meravigliosa e semplice, ricca e cruda come le sue parole.
    Come ha ben evidenziato Lalo Cura (che ringrazio) ho già scritto di Klaus lo scorso gennaio 2013 sul mio vecchio blog poetarum silva; la coincidenza d’aprire l’anno con la poesia di Klaus non è stata direttamente meditata, ma sentita quasi come una necessità di pulizia e speranza.
    Vi invito ad approfondire quindi la conoscenza di Klaus cliccando sul link di poetarum silva che provvedo ad inserire in calce a questo post e vi ringrazio tutti per il calore dimostratoci nell’accogliere la poesia.

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