Quaderni di Traduzioni, XXVII, Luglio-Agosto 2016
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“Poseurs de signes” e “bâtisseurs” sono parole-concetti che Yves Bergeret impiega spesso per indicare coloro che non si limitano a fare delle “cose artisticamente belle”, ma che vanno ben oltre, in quanto costoro cercano di realizzare nello stesso gesto (di scrittura o di pittura, di scultura o di danza, di musica) una sintesi-espressione di memoria, tradizione, slancio verso il futuro, affermazione etica, ricerca estetica. L’esperienza con gli artisti-e-contadini-e-pastori di Koyo ha fatto superare a Yves la parcellizzazione del fare artistico tipica dell’Occidente, per cui egli ha esperito quell’unità (qui da noi spesso perduta) in conseguenza della quale fare arte è anche un atto etico e di difesa dell’umano che è in noi.