Traduzione di
Giacomo Cerrai
E’ chiaro che il mondo è puramente parodistico, nel senso che ogni cosa che si osserva è la parodia di un’altra, o ancora la stessa cosa sotto una forma deludente.
Da quando le frasi circolano nei cervelli occupati a riflettere, si è proceduto ad una identificazione totale, poiché con l’aiuto di una copula ogni frase lega una cosa all’altra; e tutto sarebbe visibilmente legato se si scoprisse a colpo d’occhio nella sua totalità il tracciato lasciato da un filo d’Arianna, che conduce il pensiero nel suo stesso labirinto.
Ma la copula dei termini non è meno irritante di quella dei corpi. E quando io esclamo: IO SONO IL SOLE, ne risulta una completa erezione, perché il verbo essere è il veicolo della frenesia amorosa.
Come al solito non si citano le traduzioni ormai classiche di testi importanti, come questo di Bataille (SE, 1993, prima ed. Guaraldi 1972, tr. it. di Sergio Finzi). La traduzione di Finzi non è perfetta, ma sfrutta appieno le potenzialità dell’italiano, è poetica; non è letterale, al contrario di questa, che trovo piuttosto piatta e contenere anche alcuni errori sintattici.