Di fronte alla sera
gli uccelli calano lenti
come pietre rivestite di piume.E’ il peso che basta
per avanzare nell’ombra
senza sentire il morso del suo grido.
*
Solo chi si inoltra nel rovescio del cielo
sente la stretta materna della terra –il respiro della sua parola muta.
Somigliare l’albero –
è questo il legame profondo che reclama ogni cosaal suo apparire.
*
Il senso che accade è la serpe oscura in movimento.
Se tenta il sole
è per scavare nuove zone d’ombra.Dove crescere.
Mutare pelle.
Migrare.
Dove crescere. / Mutare pelle. / Migrare.
Vedo che siamo tanti, qui, nei pensieri della Fenice, l’uccello sacro agli antichi Egizi che non muore mai. Si scava, si “fragmenta”…
Che lo si sappia o meno, stiamo sfidando il vuoto che abbiamo davanti, e un po’ lo afferriamo: tra le righe. Serve fiducia, credere un po’ di più nelle ripartenze. Buon lavoro.