“Carena”: dal buio alla luce.
Per la fondazione di un Nuovo Linguaggio.
Su Via Lepsius una riflessione di Antonio Devicienti
su Yves Bergeret, “Carena” (e molto “altro“).
“Carena”: dal buio alla luce.
Per la fondazione di un Nuovo Linguaggio.
Su Via Lepsius una riflessione di Antonio Devicienti
su Yves Bergeret, “Carena” (e molto “altro“).
Yves Bergeret continua a compiere un’insostituibile opera-ponte tra storia a noi contemporanea e scrittura, tra Europa e Africa, tra Francia e Italia: la Dimora lo sa e continua a prestare attenzione a uno dei pochi intellettuali europei che abbiano il coraggio di criticare e condannare l’atteggiamento razzista e neocolonialista che ancora si nasconde in noi, nelle nostre scritture.
ieri ha preso il varo la splendida Carena, in forma di istallazione scenografica di Carlo Sapuppo. Il cavallo prua mirava dritto al mare di uomini e donne che hanno assistito alla messa in scena, divenendo essi stessi parte del costrutto teatrale architettato dalla regista Anna Di Mauro. Ogni uomo ogni donna presenti in sala, sono diventati, loro malgrado, onda che accoglie questo immaginifico vascello.
Nell’avvicinarsi del nuovo anno auguro alla Dimora (ma anche a me stesso in quanto suo appassionato lettore) ogni bene e la ripresa delle pubblicazioni.
Mi scuso: ho premuto “invio” prima di accorgermi dell’incongruenza del mio commento: l’augurio che volevo rivolgere a me stesso è che la Dimora riprenda le pubblicazioni; rinnovo l’augurio di ogni bene a Francesco Marota,ai suoi collaboratori e ai molti amici lettori.
…Marotta, ovviamente…
su da bravi, riprendete le pubblicazioni!
è come se ti togliessero dalle mani un libro di valore, un libro appassionante; “mancate” l’ho già detto, ora posso solo dire: ritornate presto. Con i miei migliori auguri.
che la Vigilia porti la giusta luce in ogni luogo.
Un abbraccio affettuoso alla Dimora tutta, alle sue mani operose e al suo cuore grande, nell’attesa di ritrovarci.