Dice l’uomo senza nome:
Al bambino dell’altra riva
faccio spazio
aprendo nei muri che lo rinchiudono
la finestra del mio cantoAlla donna straniera
offro l’acqua fresca e il pane
aprendo tra i pugni che minacciano
il palmo della mia vitaSul pendio roccioso
mi allontano
rifiutando lo scontromi basta il suono dei passi
di chi, una spalla poi l’altra,
passò attraverso la cruna dell’ago
della parola chiara
Tratto da:
L’os léger /L’osso leggero
(2013)