A ognuno il suo governo

La “nostra squadra” di governo si è insediata il 25 aprile

LEGGE 20 giugno 1952, n. 645
Art. 1.
(Riorganizzazione del disciolto partito fascista)

Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione o un movimento persegue finalita’ antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politico o propugnando la soppressione delle liberta’ garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attivita’ alla esaltazione di esponenti, principii, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista.

11 pensieri riguardo “A ognuno il suo governo”

  1. “squadra di governo” è mutuata dal tipico slang berlusconian/milanista/videota inizio anni Novanta: io contesto pure questo tipo di linguaggio, “il nostro governo” è molto meglio e che si sia insediato il 25 Aprile 1945 è un dato di fatto, così come la constatazione che a Stalingrado NON passano

    1. Il titolo è una prenditura de ‘ulo della dichiarazione rilasciata il primo giugno da un becero personaggio dopo l’insediamento della sua “squadra”. Si chiama satira, e quando è ben fatta, e si considera l’insieme del post (e del blog) in cui è inserita, fa più male di un editoriale di belle frasette e parole che poi rimangono, in molti casi, delle mere petizioni di principio.
      Se poi questo ti sembra un blog “berlusconiano-videota”, non saprei proprio cosa dirti…

      Ciao

      1. Per amor di dio! Mai pensato, volevo solo stigmatizzare questo linguaggio oramai divenuto di uso comune, anche per noi che col videotismo berlusconiano abbiamo ideologicamente ben poco a che fare. Forse mi sono espresso male, ma non penso neppure lontanamente che questo splendido blog lo sia, e se te l’ho fatto pensare ti chiedo umilmente scusa. Rebstein è una miniera di bellezza incontaminata!

  2. Dobbiamo difendere ciò che dovrebbe essere naturale, acquisito dall’esperienza, come stelle,cielo…
    E la poesia non c’entra.

  3. La “nostra squadra” di governo:

    Giuseppe “Tarzan” Catter, Amilcare “Taro” Debar, Renato “Zulin” Mastini, Walter “Vampa” Catter, Lino “Ercole” Festini, Silvio Paina, Giuseppe “Tzigari” Levakovich, Vittorio “Spatzo” Mayer Pasquale, Giacomo Sacco, Rubino Bonora, Mirko Levak, Fioravante Lucchesi, Osiride Pevarello, Vittorio “Thulo” Reinhart, Archilio Pietro “Balino” Gabrielli

    Chi volesse conoscere il loro “curriculum” (non-taroccato), può cliccare sui due link inseriti nel post (il post e l’immagine della Brigata Breda Solini)

  4. Flavio, mai pensato niente del genere da parte tua (ti conosco troppo bene e apprezzo, al di là delle posizioni che ci accomunano, la tua lealtà).

    Ho solo voluto creare un contrasto stridentissimo, contrapponendo al nazista padano e alle sue politiche razziste, un governo composto di partigiani sinti e rom (dei quali, tra l’altro, non parla mai nessuno).

    Ciao, un abbraccio.

  5. Un rinnovato grazie alla Dimora – una delle cose che più mi amareggiano e preoccupano è il procedere da parte di questa “squadra di governo” (ma in passato non è stato molto diverso) per slogan e affermazioni pregiudiziali che trovano subito eco e approvazione da parte di tantissimi; vedo un’assenza totale della volontà di informarsi, vagliare criticamente quello che viene detto ed eventualmente fatto, discutere ascoltandosi gli uni gli altri; e c’è una violenza verbale pericolosissima, oltre che un manifesto odio e disprezzo per la cultura.

  6. L’odio e il disprezzo per la cultura, la propaganda verbale (e non solo) becera e violenta, la rescissione di ogni elementare tensione all’ascolto, alla discussione e al dialogo, sono nel biglietto da visita di ogni fascismo. Quando diventano realtà concrete quotidiane, significa che il lavoro di appianamento delle coscienze e l’eliminazione di ogni volontà-possibilità di pensare in coloro che concretamente li sostengono è pienamente riuscito – e il regime è servito.

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