si fissano in cieli di astri e maree
immagini mai sentite eclissi
risonanti – dico riapri i tuoi occhi
fa sosta sull’argine e
libera dalla pietra il chiarore
dove approda ogni cosa al dileguare
ma tu prepari un dubbio
distrai la luce
che è già cammino declinato in grida
un volo di memoria
*
vedi,
sono stagione anch’io, goccia
che penzola da un ramo
a lume di misterocosì dicevi, e la tua mano
rovesciava sul tavolo l’ultimo carico di fogliela mano casta, sfilacciata in fibre verdi
confinava la morte
in calici colmi di resinalasciava scivolare dai pori
momenti d’acqua, lampi di antichi rosetioggi porgi le labbra
a un rivo che urla, allagato di luna
verso la foce intravista
in chiarità di esilio
*
eri stagione di un antico andare
la tua polvere
ancora
parla il riposo, la quiete sofferta
tra ombre affilate di domandecome quando nell’alba
il profilo allarmato del sole
aveva la forma
esatta di una piagae tu insegnavi al cielo vuoto
il richiamo materno
della sete, l’alfabeto taciuto
dei tuoi occhi
*
i tuoi passi segnano inudibili
distanze, costeggiano case
che sono offerte
di volti, di assenze, paesaggi
inchiodati a una bocca da cui escono gridala mano
che batte alle porte dell’ora
esplode nel gelo, e nel palmo
dove covava l’alba
la pioggia che cresce ali
alla voce, solo la cenere rimane
inaspettata
dei fiori che non eri venuta a cercare
*
il ricordo è questo chiostro di voci
senza movimento, uno spazio
dove il mare si orienta
sicuro
e invade a ondate ogni angolo in ombral’acqua
libera luci rapprese
per la conta del tempo
che resta, per la carezza che ammassa
frammenti di vita
in rilievo, profili di spumae questa rosa
ancorata a un pensiero
senza parole, questa spina trasparente
dove un altro giorno frange
senza più ferirsi
(in memoriam fv, 2008)
Per un caso del Caso, stamattina questi versi trovano la strada della mia commozione. Il giorno inizia con una luce particolare.
colpita al cuore
oggi pomeriggio sei sul mio blog
Un pregio di lettura.
Grazie
Madre, natura e vita-morte qui si abbracciano e si fanno mistero.
Indimenticabile Francesco.
L’ha ribloggato su ilcollomozzoe ha commentato:
– dico riapri i tuoi occhi
fa sosta sull’argine
Grazie a tutti.
fm
La commozione che mi prende nel leggere questo immenso poeta è ognivolta un largo d’aria dentro il cuore e insieme l’apnea più bella al mondo.
Grazie Francesco, la tua poesia è un chiaro nel bosco, per sempre
stupefacente, una piccola lacrima brilla.