Schegge
(Vol. II)
1
L’inverno – un vello
di nuvole
ricovera il giorno nel sonno:
…………………………………………..è culla
del fulmine
a notte.
2
Nelle case: le lampade.
Studenti,
esistenze in attesa,
intente al
futuro.
3
Nelle pozzanghere:
la schiuma
dei giorni
‒ fumo di oggi
……………………..che esala al domani.
4
Venti taccole sui rami dell’albe-
ro stecchito: gentile cicaleccio
nero, che oscilla
di voli, nell’azzurro
inverno.
5
Alberi ancora secchi
tra campanili e case:
le loro braccia insistono al silenzio;
sulle dita, dialogo
d’uccelli:
voci primaverili della luce.
6
L’ala della libellula
canta la luce:
voracità dei
giorni, che cresce di ritmo di Sole e
sfiorisce.
7
Volo di gabbïani,
da ovest:
………………vista,
nel cielo
lontano,
dell’invisibile mare vicino.
8
Solitudine: un cerchio
affollato di voci;
un balcone da cui
non si affaccia nessuno.
9
Azzurro fosforo
di questo tramonto: si cambierà in
ceruleo e nero.
Nuvole. Bianche
ali di gabbiani che se ne vanno.
10
Crescono i cardi col lume del Sole
negli occhi:
cerulei guarda-
no la prole dell’uomo,
che passa.
11
La città vecchia immobile
nel pomeriggio del sabato estivo:
lenzuola stese nel cielo;
…………………………………..risveglio
beato, sotto l’azzurro del Tutto.
12
Da undici anni
combatto
col senso da dare alla vita;
………………………………………………..spenta
la sigaretta: tra i denti, la cenere
mangio; la birra,
finita.
13
Il fremito delle foglie, sfiancate
dalla calura.
…………………………Instancabile suona,
lì in alto, la
corda della cicala.
14
Voli di corvi
e gabbïani, sul tetto di fronte;
la mezzaluna nel cielo diurno:
raduno
di azzurre, mobili vite, sul petto, nel-
l’occhio del Sole.
15
Il rombo immane
…………………………………..di foglie nel vento:
ode unanime al tempo
di diecimila vite
votate al-
la morte.
16
Il dono della notte a chi è solo.
La danza delle stelle:
la lontananza, il volo.
Grazie mille!