
Che cos’è un’andanza?
Lo spazio dello sguardo condiviso, l’esigenza politica che si faccia comunità di pensieri e d’intenti e che bisogna accendere un fuoco, cuocervi il pane, vegliare l’operosità dei giorni.
L’andanza è
l’acqua da condividere, la soglia d’alberi benigni, ancora andare perché l’andanza è nello sguardo comune.
L’andanza vorrebbe talvolta meditante solitudine, ma anche il chiamarsi delle voci dalla veranda della casa e dalle rotte erratiche della biblioteca.
E andando, sempre andando si fa casa, così come si fa giorno per rotazione naturale della terra attorno al suo perno di luce e l’esigenza culturale di stare insieme, scrivere, disegnare, aprire lo sguardo, gli sguardi.