Sono un lettore fedele e appassionato del Primo Amore e leggo, il 6 marzo 2021, questo intervento di Jonny Costantino AUG BRÖ nel quale ripropone, tra l’altro, un suo splendido, magmatico, esuberante articolo (Ultrajazz) già pubblicato il 9 giugno 2019; inoltre annuncia l’esistenza di un progetto cinematografico dedicato a Peter Brötzmann intitolato PeterFuckingBrötzmann e concepito da Fabio Badolato e dallo stesso Jonny Costantino (BACO) con la determinante complicità e collaborazione dell’eccelso jazzista.
Chiedo allora subito a Jonny, se vuole, di farmi avere del materiale relativo al progetto perché mi piacerebbe “dare una mano”, per quanto piccola, dalla Dimora del Tempo sospeso, per lo meno dando eco alla cosa; ecco la risposta:
I perché profondi sono già in Ultrajazz. Non sappiamo di preciso cosa faremo, ma c’è da parte di tutti e tre una voglia pazzesca di farlo, e in tal senso sarà un film adventure con denominazione a origine controllata e garantita, nell’accezione che tu conosci. Ma se non possiamo dire per filo e per segno cosa – sarà l’esito di un’alchimia umana e artistica – possiamo sbilanciarci sul come e il come è il massimo livello d’intensità cui riusciremo a spingerci. Anche per questo abbiamo scelto di girare in pellicola, in super16, l’unico formato col quale finora non abbiamo girato, dopo il 35mm, il super8, il digitale ad alta e bassa definizione… Con Brö c’è la voglia condivisa di azzardare assumendoci un rischio che è in primis produttivo. Con la pellicola – a fronte di un budget (che prevediamo) all’osso e una “skeleton crew” dove se sgarri un elemento sei fritto – non puoi riprendere a casaccio e ad abundantiam, tanto poi al montaggio in un modo o nell’altro si fa. Registrare sarà come salire sopra un ring. La camera dovrà giocare di gambe, incassare, colpire a sorpresa al ritmo del corpo e del suono irradiante di Brö. La sfida è quella di generare visivamente qualcosa che abbia la potenza di questo mostro sacro, l’energia della sua musica. Ci esponiamo a un k.o. rovinoso ma sono almeno tre lustri che ci prepariamo per il match: il nostro film d’esordio, girato nel 2005, s’intitola Jazz Confusion… Filmeremo – come diciamo tra noi – a corpo libero e col coltello tra i denti. Questa l’ambizione e gli ingredienti a oggi. Chiaramente tra il fare la spesa, il mettersi a cucinare, il lasciar riposare… potrebbe succedere di tutto…
Riconosco in queste parole non solo la personalità vitalissima di Jonny, ma anche la sua fedeltà a quei suoi maestri dai quali ha assorbito un’idea di cinema e di arte sempre situata sul discrimine tra azzardo e lucido progetto, tra entusiasmo allo stato puro e amore per la sperimentazione e per l’avventura, tra la totale libertà di pensiero e la devozione all’energia, spesso incontrollabile ma determinante, del vivere – e tra quei maestri ne cito solo due, ma altri andrebbero aggiunti: Wolf-Eckard Bühler e Werner Herzog.
Auguro ogni successo a questo straordinario progetto il quale, tra l’altro, deve confrontarsi non solo con le normali, oggettive difficoltà organizzative di ripresa, montaggio e produzione, ma anche con una situazione generale (la pandemia) che non permette di prevedere al momento con accettabile precisione i tempi di lavorazione.
Spero di poter vedere il progetto ben presto (al più presto non si può più dire, pandemia non vuole). Ma riesco già a immaginare lo spumeggiante incontro /scontro tra tre fuoriclasse con il “mal di fuoco” , lo scintillio e il virtuosismo delle note sporche di Brö; già filmare un suo concerto è difficile, immaginarsi di filmare l’atto creativo ..
sarà spettacolare,
Badolato e Costantino amano le sfide estreme…