Erich Fried
Fragen nach dem Menschen
für E.B.
Und wurde die Liebe gelehrt?
Ja, aber schlecht und heimlich.
Und wurde der Tod gelehrt?
Ja, aber nur zum Teil.
Wieso zum Teil?
Es wurde nur Töten gelehrt,
gelehrt und geübt,
und das Sterben totgeschwiegen.
Und wurde der Hass gelehrt?
Ja. Gelehrt und geschürt, aber nur
auf den, der Feind genannt wurde,
und nicht auf das eigene Unglück.
Und was taten sie mit ihrem Leben?
Fast alle nur das,
was zu erwarten war,
nach einer solchen Lehrzeit.
*
Chi è l’uomo?
per E.B.
E si insegnava l’amore?
Si, ma male e di nascosto.
E si insegnava la morte?
Si, ma soltanto in parte.
Perché in parte?
Si insegnava soltanto ad uccidere,
si insegnava e si praticava,
mentre la morte si metteva a tacere.
E si insegnava l’odio?
Si, si insegnava e si nutriva, ma solo
per quello che si chiamava il nemico
e non per la propria infelicità.
E cosa si faceva della propria vita?
Quasi tutti soltanto quello che
era il risultato
di quello che avevano appreso.
Traduzione di Stefanie Golisch
Quanto si può dire con poche parole.
L’uomo ha bisogno di bugie misericordiose su se stesso, come scriveva Lovecraft, uno che sapeva chi era: biobatteria per ricaricare esseri di altri mondi ma non lo rivelò mai, non poteva anche perché come oggi non sarebbe stato creduto. Neo in Matrix, pseudo-fictionalmente, lo ha rivelato.
La Dimora, al contrario, non ha bisogno di farneticanti teorie complottiste e irrazionali.
Vede, sul termine irrazionale si potrebbe dire filosoficamente molto… Ma il dominio a più livelli di cui qualche volta vi lamentate è proprio razionale…
Signor Sorbo, penso che lei e io non ci intenderemo mai.
è un testo semplicemente sublime