(da: La luce della candela)
Sei impaziente di scrivere come se fossi in ritardo sulla vita. Se è così accompagnati alle tue sorgenti, affrettati. Affrettati a trasmettere la tua parte di meraviglioso, di ribellione, di bene. In effetti sei in ritardo sulla vita, la vita inesprimibile, la sola alla quale desideri veramente unirti, quella che ti è negata ogni giorno dagli esseri viventi e dalle cose, alla quale strappi a fatica qualche magro frammento qua e là al termine di spietate battaglie. Fuori di essa tutto è sottomessa agonia, miserabile fine. Dovessi incontrare la morte nel corso dei tuoi travagli, accoglila come fa la nuca sudata col fazzoletto asciutto e chinandoti, se vuoi ridere, offri la tua sottomissione, mai le tue armi. Sei stato creato per vivere momenti poco comuni. Modificati, sparisci senza rimpianto, in balia del soave rigore. La liquidazione del mondo prosegue quartiere dopo quartiere senza pause, senza distrazioni. Disperdi la polvere, nessuno scoprirà la vostra unione.
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