Tutti gli articoli di calibano

Frammenti d’esilio, 9

La mancanza

Gianmarco Pinciroli

Sì, catena di giorni che s’affolla
addensa l’esperienza
del soffrire.
Sofocle

 

frammento 9

275. Puoi dire di conoscere una persona solo dopo che l’hai vista nuda nelle sue manifestazioni affettive negative, per esempio quando è adirata, o quando si annoia, o quando mette in evidenza le differenze nel comportamento rispetto a quello che sembrava il suo modo d’essere con gli altri, con te, e rispetto alle tue aspettative generali quando ti immagini la persona giusta sulla tua misura di carattere e di gusti. Continua a leggere Frammenti d’esilio, 9

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Note di lettura (XI) – Leopoldo Attolico

Leopoldo Attolico Antonio Scavone

Il commiato del cuore

     Leopoldo Attolico è un poeta che non si fa illusioni: né su se stesso quando scrive d’amore né sulle lacerazioni “esaltanti” che l’amore procura a un uomo e una donna innamorati. È un approccio ostico quello dei poeti con l’amore: lo magnificano negandolo, lo declinano spesso in una rappresentazione tanto esagitata quanto controversa. La poesia d’amore (o sull’amore) è quel sentiero impervio e insidioso che il poeta accuratamente attraversa col dubbio e la speranza, col fantasma del disamore. Continua a leggere Note di lettura (XI) – Leopoldo Attolico

Trailer Without Spoiler, 7

Tasso

«recuerda, chico: si quieres ser un escritor en tu vida,
tienes que seguir los pasos del tejón»

«Queste parole di colore oscuro
vid’ ïo scritte nel corpo d’una mail
che m’ inviò l’anonimo Ramingo.»

«Se il senso lor t’è duro, tira dritto:
quivi convien la gente ben ferrata
che padroneggia il ben de l’intelletto.»

Luca

Luca De Filippo Antonio Scavone

     Presentandolo al pubblico del Teatro Odeon a Milano nel lontano 1955, Eduardo disse che il figlio Luca, allora settenne, rinnovava col suo esordio sulla scena la tradizione della famiglia Scarpetta-De Filippo di far interpretare il ruolo di Peppeniello (in “Miseria e nobiltà”) al più piccolo degli eredi di quella progenie teatrale. Eduardo aggiunse che Luca si era preparato scrupolosamente per quella parte ma che era, comunque, un bambino come gli altri e non era certo un bambino-prodigio. Luca cominciò a calcare le scene a quella tenera età, tra gioco e impegno, scoprendo le magìe e i trucchi del fare teatro, l’odore e il “gelo” delle quinte, dei fondali, dei praticabili e intraprese, come per un destino a lui superiore, il mestiere di attore. Ma il mestiere di attore con un “direttore” come Eduardo non era facile: se il legittimo orgoglio di un padre correggeva con puntiglio l’interpretazione del figlio, ci voleva poi ben altro per stare correttamente sulla scena, rispettare i tempi delle battute, dominare distrazioni e vuoti di memoria. Continua a leggere Luca

Frammenti d’esilio, 8

La mancanza

Gianmarco Pinciroli

Ogni uomo cammina e non sa
se ha principiato o finito
se va da sua madre da sua figlia o dall’amata
se sarà giudice o imputato
se evaderà, se è già scampato:
non lo sa.
Giorgio Seferis

frammento 8

243. E’ possibile compilare una storia della filosofia occidentale per coppie oppositive concettuali di questo tipo: molti/uno, parte/tutto, parte/intero, finito/infinito, fenomeno/noumeno, apparente/inapparente, diversità/identità, disordine/ordine, dicibile/ineffabile, ecc, e anche: dire/mostrare, uomo/oltreuomo ecc. In queste coppie il primo elemento guarda in faccia il secondo e vi trova il suo senso, e il secondo è dunque il luogo del senso. Continua a leggere Frammenti d’esilio, 8

Libertà per Ashraf Fayadh

Ashraf Fayadh

Libertà per Ashraf Fayadh

Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista, è stato condannato a morte da un tribunale dell’Arabia Saudita, paese dove è nato da genitori palestinesi. È accusato di aver promosso l’ateismo con i suoi testi inclusi nell’antologia poetica Instructions within (2008), di aver avuto relazioni illecite, di aver mancato di rispetto al profeta Maometto e di aver minacciato la moralità saudita. La sentenza è stata emessa il 17 novembre ed è previsto che Fayadh possa presentare una richiesta d’appello entro trenta giorni.

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Frammenti d’esilio, 7

La mancanza

Gianmarco Pinciroli

La poesía substituye,
la palabra substituye,
el hombre substituye,
los vientos y las aguas substituyen…
la derrota se repite a través de los tiempos
¡ay, sin remedio!
Álvaro Mutis

frammento 7

203. Per quanto logorante possa essere il contatto continuato ed eccessivo coi propri simili, per quanto detestabile sia anche la sola idea di una perfetta solitudine, è fuor di dubbio che noi abbiamo bisogno, rispetto al logorio, di vedere e sentire tutti i giorni degli esseri umani, possibilmente amandone la presenza (ma questo è già chiedere troppo, se non si è riusciti a restare inseriti nelle formule relazionali istituzionali e codificate) e, rispetto all’isolamento, di raggiungerlo per qualche tempo Continua a leggere Frammenti d’esilio, 7

Elogio dell’imperfezione

palmira (1)

“La souffrance est vive. La solitude pèse. La barbarie est en verve. On tue les innocents, on les égorge, on viole les petites filles, on détruit des cultures, on bombarde des trésors de la civilisation universelle… Et la poésie est devenue silence, absence, à moins qu’on n’ait plus l’oreille assez fine pour l’entendre.” (Tahar Ben Jelloun)

“La sofferenza è viva. La solitudine pesa. La barbarie impazza. Si uccidono gli innocenti, si sgozzano, si violentano le bambine, si distruggono culture, si bombardano tesori della civiltà universale… E la poesia è diventata silenzio, assenza, a meno di non avere un orecchio particolarmente sensibile per intenderla.”

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