Archivi categoria: classici
Requiem
Rilke – Nona Elegia
Et le tout lointain, près
Elisabetta Brizio
Per un ritratto di Proust
«Per un ritratto di Proust», lo sappiamo, è il titolo di un saggio di Benjamin uscito a qualche anno dalla pubblicazione, postuma, degli ultimi volumi della Recherche du temps perdu. Tempestivo nel rilevare, nell’orizzonte proustiano, «l’universo dell’intreccio», il «tempo intrecciato» con lo spazio, tipicamente nel ricordo: è «il mondo nello stato dell’analogia» dove la memoria, quella spontanea, procura l’effetto «choc di ringiovanimento» nell’istante in cui, Benjamin scriveva, «ciò che è stato si rispecchia nel nuovo». E il tempo perduto è l’accorgersi tardivo del tempo vissuto inconsapevolmente. «Proust ha realizzato l’impresa inaudita di far invecchiare, nell’istante, tutto il mondo di un’intera vita umana. Ma proprio questa concentrazione in cui fulmineamente si consuma ciò che altrimenti soltanto appassisce e si spegne lentamente si chiama ringiovanimento. (…)
Elisabetta Brizio,
Et le tout lointain, près. Per un ritratto di Proust,
«Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche»,
53, no. 29, giugno 2022
Il naufragio del Deutschland

«Ritmo, energia, intensità d’una lingua magnificamente ostacolata, e una sofferenza a cui non dovevano esser estranei una struggente religiosità, le tacitate propensioni sessuali e lo scontro fra l’umiltà che si pretende dal sacerdote e il necessario orgoglio del poeta.»… con queste parole Nanni Cagnone, curatore della presente edizione frutto di una rielaborazione durata decenni, descrive le caratteristiche salienti dell’universo poetico di Hopkins.
Gerard Manley Hopkins, nato a Stratford, Essex, nel 1844, e morto a Dublino nel 1889, convertitosi in gioventù al cattolicesimo e quindi sacerdote nell’ordine dei gesuiti, ebbe ben pochi riconoscimenti in vita, suscitando scandalo o quantomeno imbarazzo per il suo audace sperimentalismo (proverbiale il suo sprung rhythm). Le sue opere, uscite postume nel 1918, finirono per esercitare una riconosciuta influenza su autori come T. S. Eliot, Dylan Thomas e W. H. Auden.
Il naufragio del Deutschland è un’ode di 35 stanze ispirata alla sorte del piroscafo Deutschland, incagliato in un banco di sabbia a poche miglia di distanza dalle coste britanniche e soccorso tardivamente, e in particolare alla morte di cinque francescane tedesche esiliate dalla Germania in seguito alle leggi anticattoliche prussiane. Per il vigore ritmico, espressivo e compositivo, questo poema è ritenuto l’opera più importante di Hopkins, ma è anche una sfida disperante e ineludibile per il traduttore, che in quanto mediatore di un naufragio rischia di continuo di finire per confondersi con esso.
Argonautiche
Inno a Giove

Κλεάνθης
Cleante di Asso
(IV-III sec. a.C.)
Inno a Giove
Traduzione isometra di
Daniele Ventre
Qui cineres?
Ode a un usignolo
Quaderni di Traduzioni (LXII)
Quaderni di Traduzioni
LXII. Febbraio 2021
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Poesie/Gedichte
(Trad. in tedesco di Stefanie Golisch, 2021)
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Quaderni di Traduzioni (LXI)
Quaderni di Traduzioni
LXI. Gennaio 2021
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Pianissimo
(Trad. in tedesco di Stefanie Golisch, 2021)
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Taci, anima stanca
Taci, anima stanca di godere
e di soffrire – all’uno, all’altro vai
rassegnata –
Ascolto e mi giunge una tua voce.
Non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d’ira o di rivolta
e neppure di tedio.
…………………..Ammutolita
giaci col corpo in una disperata
indifferenza.
……………Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se adesso
il cuore s’arrestasse, se sospeso
ci fosse il fiato… Continua a leggere Taci, anima stanca
Quaderni di Traduzioni (LVII)
Quaderni di Traduzioni
LVII. Luglio 2020
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Tre dei quattro soli
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