Le muse di Sanguineti sono personaggi innumerevoli, vari ed eventuali. La Musa del Chierico Rosso è la realtà stessa, che è sempre sorretta dall’ideologia comunista. E il comunismo ha la sua allegoria vivente nella memoria di Sanguineti: «si chiamava Fedele».

…………(Cliccando sull’immagine si può leggere
……………..e scaricare liberamente l’e-book)

Lidia Riviello
I “materiali” che formano il testo di Lidia Riviello, pur dichiarandosi “volutamente accennati e provvisori”, per calcolata mimesi degli anni ottanta che intendono rispecchiare, e forse appunto per questa deliberata destrutturazione della propria struttura, sono un esempio davvero eccellente di costruzione poematica: una rappresentazione dei non-luoghi non-illuminati, in quella che può ben definirsi, ormai, come l’età del neon, per merito di questi versi: gialla terra desolata dei nostri ieri e del nostro presente. “Fatti fummo per essere al neon assuefatti”, “fatti fummo di fumo per vivere di pillole e gas”, “fatti fummo di Neon, di materia infiammabile”: così si intona l’Intro. E un lungo filo, tra “fatti fummo” e “fatte fummo”, si annoda su quella che è additabile, probabilmente, quale morale ultima di questa assolutamente esemplare favola, in “Come nel wrestling”: “Fatti fummo per essere rivoluzionati e mai rivoluzionare”. (Edoardo Sanguineti)
Continua a leggere Neon 80 →

Antonio Scavone
Letteratura q.b.
(ricordando Edoardo Sanguineti)
Le mollizie di un salotto, le blandizie di una cattedra, le nequizie di una scrivania sono dosi di una ricetta, elementi necessari e insostituibili per comporre un pasticcio e allettare un’illusione. Trattandosi di una ricetta, lo chef è indispensabile, ma ve ne sono di quelli che parlano e cucinano a casaccio o a vuoto: comunque, il pranzo è servito oppure il traguardo è il libro edito e venduto in libreria con diffusione nazionale, il successo è solo un dettaglio, un appuntamento già auspicato, concordato.
Il passaparola tra colleghi di lavoro o amici di divano certamente aiuta, un blog o un circolo sodale solletica e stimola, riunioni e presentazioni con prolusioni critiche e domande dal pubblico sono fondamentali, compatibili. D’altra parte, non è impossibile, è abbordabile dal punto di vista dell’esordiente un po’ canuto, è un riconoscimento dovuto: non si scrive forse per comunicare a tutti gli altri quanto di incomunicabile preesisteva nell’animo del Sé, cioè dell’autore? E sia! Continua a leggere Letteratura q.b. →
Non potendo cantare il mondo che lo escluse, Reb Stein cominciò a leggerlo nel canto.