Archivi categoria: letteratura tedesca
Rilke – Nona Elegia
Quaderni di Traduzioni (LXX)
Terra Madre Parola
La storia dei due gemelli
Hans Henny Jahnn
La storia dei due gemelli
Nacquero due gemelli. Uno dopo l’altro abbandonarono in fretta il grembo materno. E si mostrò che erano più somiglianti di due oggetti della stessa forma. Crebbero. A distanza di una decina d’anni erano ancora più simili. Si assomigliavano come acqua limpida attinta secchio dopo secchio dallo stesso stagno. Avevano dato loro nomi dissimili. I nomi non erano riusciti a separarli. Il loro corpo aveva un unico scopo: emulare l’altro nelle sembianze. Poiché gli sforzi dell’uno e dell’altro si equivalevano, e il testimone passava da uno all’altro, nessuno dei due acquisiva un vantaggio. E giorno dopo giorno tutto concorreva ad un’uguaglianza sempre maggiore. Se uno si ammalava, l’altro non riusciva ad allontanarsi dal suo letto. Coloro che gli erano vicini presto compresero che le sostanze radunatesi per la crescita di una persona si erano scisse già nel grembo materno per versarsi nei due. Ma pochi anni dopo accaddero cose straordinarie. Sui banchi di scuola l’insegnante non riusciva a distinguerli. Li confondeva. Infatti era dotato solo di occhi e orecchie. Per strada li chiamavano col nome sbagliato. Si rassegnarono a rispondere anche al nome dell’altro.
Giorni contati
Qui cineres?
Quaderni delle Officine (CIV)
Quaderni delle Officine
CIV. Marzo 2021
__________________________
Leggendo Stefan Hyner
______________________________
Quaderni di Traduzioni (LXIII)
Quaderni di Traduzioni
LXIII. Febbraio 2021
Ernst Meister
__________________________
Jetzt/Ora
(Traduzione di Stefanie Golisch)
__________________________
Jetzt / Ora
…………….Senza perché
Non so se la poesia di Ernst Meister vuole veramente comunicare, arrivare al lettore, al mondo o essere soltanto, senza destinatario preciso, senza perché.
Per via della sua discrezione, il suo essere sfuggente, mi ricorda i quadri di Giorgio Morandi: la stessa aura di intoccabilità. Non avvicinatevi troppo: esplorate il mio mondo piuttosto sulla punta del piede. Ciò che succede in questo incontro leggero, danzante, è difficilmente traducibile in un linguaggio analitico che non si ferma mai e che mira sempre a qualcos’altro: conseguenze, risultati, dibattiti, ragioni. Penso che non sono quelle le categorie di Ernst Meister, che invece di dividere il mondo in vincitori e vinti, invita il lettore a fare un passo indietro, a guardare semplicemente come il pensiero, con l’aiuto delle parole minime, crea una nuova realtà sul foglio di carta Continua a leggere Jetzt / Ora
I calcionauti di Lutz Seiler
Tra le pagine più riuscite del già notevole libro di Lutz Seiler im felderlatein (nel latino dei campi, Berlino, Suhrkamp, 2010) ci sono le tre del poemetto die fussinauten (i calcionauti). Se è vero che la DDR ha annoverato durante i suoi quarant’anni d’esistenza una nient’affatto piccola schiera di poeti d’altissimo valore, è anche vero che la riunificazione tedesca (data ufficiale: 3 ottobre 1990) ha portato con sé la necessità di ripensare certi temi, certi paesaggi, certi stilemi. E Lutz Seiler è protagonista di primissimo piano: nato nel 1963, ha conosciuto dall’interno il sistema politico, educativo, militare, letterario della Repubblica Democratica Tedesca, la sua infanzia, giovinezza e prima maturità (sino al novembre 1989, anno della caduta del Muro di Berlino) si sono svolte entro l’orizzonte tedesco-orientale e della guerra fredda, l’inizio della seconda maturità ha avuto, invece, come sfondo storico-sociale la Wende (la “svolta” come in Germania è chiamata la riunificazione) e il faticoso, ancora oggi problematico e non concluso processo di quella stessa riunificazione. […]
(Leggi l’intero articolo su Zibaldoni e altre meraviglie)
Stefan George, Gedichte
Stefan George
Gedichte/Poesie Volume I
Cura e traduzione di
Antonio Devicienti
Introduzione di Friedrich Gundolf
Lavis (TN), La Finestra Editrice
Collana “Archivio del ‘900”, 2019
L’infante
Con scudo e spada sotto pallido fregio,
con bianco sguardo sorride l’infante
nello scuro ovale cinto d’oro. Non lontano,
nell’allora inviolata sala, un fratello gemello:
la fredda brezza montana era nel gioco
anche troppo rozza gregaria.Tuttavia egli non rimpiangerà
d’esser divenuto in fretta un uomo cupo
come questi e quell’altro sui muri vicini,
ché delle gioie per lui furon decise:
che venga a prenderlo una radiosa fanciulla
degli elfi, quando innanzi alla luna fioriscono
i melograni di cristallo: gli sia concesso seguire
insieme con lei, in volo e caduta, la palla di seta
fedelmente serbata, che sulla mensola di legno
di quercia scintilla ancora di rosa e verde oliva.
La Repubblica dei Dotti secondo Arno Schmidt
Quando si affronta la lettura di una qualsiasi opera di Arno Schmidt (Amburgo, 18 gennaio 1914 – Celle, 3 giugno 1979) credo sia opportuno essere consapevoli del fatto che uno degli obiettivi programmatici dello scrittore è non compiacere in alcun modo il lettore, non dargli quello che quest’ultimo, probabilmente, si aspetta, condurlo lungo itinerari narrativi che lo provochino e che ne scuotano la coscienza, che la disturbino e la inquietino, la scandalizzino – ma fondamentale è anche comprendere che tutto questo, nella concezione che Schmidt ha della scrittura, non accade in maniera gratuita, non ha niente dell’ostentazione fine a sé stessa o di un eventuale narcisismo o di un giuoco pseudoavanguardistico, bensì possiede motivazioni precise e stringenti di carattere sia etico che politico che storico, oltre che letterario.
Continua a leggere La Repubblica dei Dotti secondo Arno Schmidt
Quaderni di Traduzioni (XLV)
Quaderni di Traduzioni
XLV. Giugno 2018
__________________________
Duineser Elegien, 1923
__________________________
Elegie Duinesi. II
Elegie Duinesi. I
Dario Borso traduttore di Paul Celan
Before the flood, 7
(Notizie dall’esilio)
Niente,
nessun luogo.
C’è ancora rumore
di sventura nella testa,
e sulla mappa del cielo
io non sono presente.Mai è stata primavera,
sussurrano le voci di cenere,
sulla bilancia del linguaggio
sono una parola senza peso
e trafiggo il tempo
con occhi armati.Futuro?
Non assolve
me, nata sghemba.
Vieni, dice,
la morte è un ciglio
sulla palpebra della luce.
(Traduzione di Anna Ruchat)
Before the flood, 1
SALMO
Nessuno ci impasta di nuovo da terra e fango,
nessuno evoca la nostra polvere.
Nessuno.Sia lode a te, Nessuno.
E’ per amore tuo che noi vogliamo
fiorire.
Incontro
a te.Un Nulla
eravamo, siamo,
resteremo, fiorendo:
la rosa di Nulla,
di Nessuno.Con
lo stilo chiaro d’anima
il filamento da cielo deserto,
rossa la corolla
per la parola purpurea, quella che cantammo
sopra la spina,
oltre.
(Traduzione di Francesco Marotta)