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Yves Bergeret
R I M B A L Z I
Vita e metamorfosi di otto poemi di montagna
REBONDS,
Vie et métamorphose de huit
poèmes de montagne.
Tratto da Carnet de la langue-espace.
Traduzione di Francesco Marotta.
Claudio Sanfilippo
PRIMA
Nota dell’autore a ‘Mal di terra’
Non so esattamente cosa mi accade quando scrivo poesie e non lo so nemmeno per le canzoni, nonostante ne abbia composte molte. So che in entrambi i casi, quando l’ascolto si trasforma in ispirazione, avverto qualcosa che somiglia a ciò che ritengo sia vero, ma non è niente di più che un generico “sentire”, un avviso più sensoriale che razionale.
Un po’ come quando appena sveglio sei certo di aver sognato, ma percepisci solo il sapore interrotto di qualche frammento sbiadito, in lontananza.
Nasce tutto da lì, da uno spazio indefinibile in cui ti riconosci e che ti chiama a dire, un porto franco dalle coordinate vaghe e imminenti.
(Cliccando sull’immagine si può ascoltare “Sanctuary”)
Mezzo secolo fa Miles Davis pubblicava Bitches brew, un’opera collettiva, senza tempo, che spazzava via per sempre i confini e le barriere tra i generi musicali. Il messaggio era chiaro allora e lo è ancora di più oggi, non solo per quello che riguarda la musica e l’arte in generale: le radici del futuro, dell’unico futuro ancora possibile, sono in Africa.
La Biblioteca di RebStein
LXXVIII. Settembre 2019
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Le mura intorno (2018-2019)
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È sempre promessa (puntualmente mantenuta) di un entusiasmante viaggio intellettuale prendere in mano uno di quei volumi bianchi sul cui dorso, in basso, si riconosce l’umile figura di Robert Walser con il cappello in una mano e l’ombrello nell’altra: proviene da una fotografia scattata durante una delle quotidiane Wanderungen dello scrittore di Bienne ed è una sorta di presenza tutelare, comunque di promessa, come dicevo, e d’impegno intellettuale che la Casa editrice Quodlibet di Macerata si è assunta nei confronti dei propri lettori; il volume di cui desidero scrivere qui s’intitola Non abbastanza per me (scritti e taccuini) di Stefano Scodanibbio e regala gioia e il gusto della scoperta a chiunque, con atteggiamento appunto walseriano, desideri attraversare paesaggi di pensiero e di scrittura non scontati, non banali, non dozzinali.
Continua a leggere Aprirsi all’erranza: su “Non abbastanza per me” di Stefano Scodanibbio
Il 15 novembre 2018 viene rappresentata al Teatro alla Scala in prima mondiale assoluta l’opera di György Kurtág Samuel Beckett: Fin de partie, scènes et monologues, opéra en un acte – il pubblico presente in sala saluta la messinscena (e a piena ragione) come un capolavoro.
Ma qui non discuterò Fin de partie né dal punto di vista musicale, né da quello teatrale, ma celebrerò la fecondità creatrice e l’energia spirituale di György Kurtág, sottolineandone la luminosa presenza nella cultura e nell’arte contemporanee.
Continua a leggere Nell’esilio / “Fin de partie” di György Kurtág
Quaderni di Traduzioni
XXXIX. Marzo 2018
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Bégayer/Balbettare (2018)
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[E’ possibile ascoltare questo testo, con tutti i suoi inserti musicali e etnomusicologici, dalla voce dell’autore sul sito e la webradio del Festival 2018 Primavera delle Arti di Montecarlo, nella trasmissione intitolata Notte del balbettamento e prodotta da David Christoffel. A questo indirizzo: Nuit du bégaiement.]
La Biblioteca di RebStein
LXVII. Marzo 2017
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Galassie parallele. Libri II-III (2017)
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La Biblioteca di RebStein
LXVI. Marzo 2017
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Galassie parallele. Libro I (2017)
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