La chiave di lettura della poesia di Pasquale Vitagliano è il percorso di una voce che insegue, mentre la vive con intensità, una definizione del caos tutt’altro che calmo della vita con le sue ricadute continue nell’ossessivo (“Non è riuscita ad agglutinarla neppure / il tempo…”). Quella vita che in mille rivoli e frammenti continuamente scivola via, scorre inafferrabile eppure è tenuta, provata, goduta per qualche attimo, anche se “Hai voglia tu a sperare che / domani la storia potrà essere riscritta. / Tutto quello che hai detto, e fatto / si riverserà dentro senza farsi domande”. Continua a leggere Il cibo senza nome
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Dissolvenza
Dissolvenza
Labile specchio
schermo di paura
su cui campeggia il vuoto.
Imprime alla freccia
il moto e glissa a lato
la mano timorosa.
E il mondo incappa
nella rete
tolto alla nebbia
colto e richiamato
nei tratti del gesso
che si incide, gratta,
striscia, stride:
mostro di scrittura.
Così, dal buio fermo,
la lastra polverosa
fissa su dal fondo
il bordo della cosa.
Non è ancora l’addio
Leone D’Ambrosio
Hai spento la luce
e chiuso la porta di casa,
ma non andartene via.
Non è ancora l’addio è una raccolta di cinquantasei brevi poesie che ruotano intorno al padre e al dolore bruciante della sua morte, in una sorta di controcampo con la vita trascorsa insieme. Perché già dai primi versi si disegna, attraverso le parole del figlio, l’intenso rapporto che li lega, nitido come può diventare solo al momento della separazione. Quando di colpo (anche se è una morte annunciata) il distacco diventa irreversibile e non ci sarà mai più un “insieme”, ma solo un “prima” e un “dopo”. Come è accaduto ad Orfeo e Euridice, mentre le loro voci si allontanavano fino a perdersi in un’eco indistinta. (Rosetta Loy)
Camera oscura di Paolo RUFFILLI nella lettura di Mirko SERVETTI
Paolo Ruffilli – oltre il soggetto, dentro la storia
(su Camera oscura)
I) mimesi di una Premessa
Frequentando i miti, i corpi e i luoghi componenti l’ossatura metastorica quale principale motivo del magistero poetico di Paolo Ruffilli, occorre considerare la topologia entro cui si morfologizza il flusso poematico che da Piccola colazione, transitando per gli ‘scartamenti’ di Diario di Normandia, riprende il suo corso nel ‘letto’ a brevi anse di questa Camera oscura. Continua a leggere Camera oscura di Paolo RUFFILLI nella lettura di Mirko SERVETTI