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Gli ocelli del ghepardo
Larice
L’infanzia del segno
Richieste della montagna
Il cavernicolo
La guerra e la pace
Nel cuore della parola (2)

Partout où la paix s’étend et aime
j’ensemence,
je jette l’ancre.
*
In ogni luogo dove la pace
si diffonde e innamora,
io depongo i miei semi,
getto la mia ancora.
(da qui)
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Nel cuore della parola (1)

Yeux,
mes yeux félins, ôtez-moi
cette poussière qui m’enrage !
*
Occhi,
miei occhi felini,
liberatemi dalla polvere
che mi rende furioso.
(da qui)
***
Il primo rondone
Nel deserto del Mali
Dalle parti del cielo
Il plastico
La tempesta
(da: Il plastico)
In questo tempo di crudeltà
dove la montagna ci viene sottratta,
dove l’orizzonte ci viene sottratto
l’architetto, tagliando in scala
cinquecentesimale, sovrapponendo,
incollando a strati cartone ondulato
ha costruito un’alta collina rocciosa
che domina una baia
di cartone ondulato.
Poi me ne ha inviato la foto via mail.
«Consoliamoci, mi ha scritto.
Domani aggiungerò gli edifici».
Modello di fantasia, per giunta fotografico,
piccola promessa di un grande futuro:
sì, potrebbe essere il prologo di una storia
che procede come tante altre, rigenerando
chi la narra e chi la ascolta.
Ma siamo sballottati tra racconti diversi.
Veramente pochi quelli attivi.
Tra di essi molte cavità, spazi
venefici, mai vuoti: la violenza inudibile,
la cupa tempesta, vi battono alla rinfusa,
un oceano furioso…
Noi siamo qui. Inquieti, vigilanti,
leggeri abbastanza (di sicuro preoccupati)
per non affondare.
***
Calcare e marna

Chi vive con chiarezza e onestà con se stesso
e con onestà e chiarezza con gli altri
sa che la sua vita è una montagna
dove ogni giorno evolve tra calcare e marna.
*
Chi vive senza servilismi né discordie
non si preoccupa tanto di possedere delle cose
quanto di precedere l’alba alla fontana
per filtrare l’acqua che tutti verranno a bere.
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Il Rifugiato
Un gioco di carte
Acqua, vento, roccia
“Mi chiamo Tesnim, dice lei,
il mio nome significa Sorgente del Paradiso
cioè Parola Chiara.”
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Continua a leggere Acqua, vento, rocciaIl liutaio
Nel grido del sole
(da: Il liutaio)
Gira la testa a destra,
la montagna sale nel grido del sole.
Gira la testa a sinistra,
la montagna scivola nella tasca della notte.
Gira il busto a destra,
le alte erbe gialle dei ricordi
si drizzano in direzione del mare
distante settecento giorni di cammino.
Gira il busto a sinistra,
in prolungati singhiozzi
eventi e racconti gli escono dalla gola,
perdono colori, si aggrappano
alle piume caudali del vento.
(…)
***