“La mansarda in cui vive è nel cuore della vecchia Roma, a due passi da Piazza Navona. È molto piccola, solo un lungo corridoio e una stanza, con il letto e il tavolo da lavoro. Dalla finestra c’è la visione molto suggestiva che ci si aspetta: una fuga di tetti e tegole. Il silenzio è compatto, assoluto. L’ultima luce del pieno pomeriggio invernale scorpora lentamente la sagoma ai pochi oggetti che stanno intorno: le pareti foderate di libri sono una massa incerta, sfumata, irreale. Resta solo la sua voce; e qualche volta, la sua risata. La voce è gutturale e affrettata, come di chi ha dovuto ricavare l’italiano da un’esperienza plurilingue e cosmopolita.”
E’ l’inizio di uno splendido articolo/intervista di Renato Minore che ha per protagonista Amelia Rosselli. Pubblicato su “Il Messaggero” del 2 febbraio 1984, viene riproposto integralmente da Giorgio Di Costanzo sul suo blog. Da leggere assolutamente.
Continua qui…