“tutto ciò che vidi e seppi fu illusorio,
come i sogni della notte che all’alba svaniscono,
e così fu per quelli che mi stavano intorno”
“tutto ciò che vidi e seppi fu illusorio,
come i sogni della notte che all’alba svaniscono,
e così fu per quelli che mi stavano intorno”
Sabato scorso, mentre cominciava a venir giù la prima neve, e cioè verso le cinque del pomeriggio, mi trovavo alla Stazione centrale per accompagnare una persona al treno. Sul momento non mi accorsi neppure che nevicava, ma, tornata indietro, mi parve che qualche cosa, nell’aspetto e il colore del Piazzale prospiciente la Stazione, fosse lievemente mutata. Il piazzale era il medesimo che tutti possiamo vedere in qualsiasi ora del giorno e della notte, col grande albergo sulla destra, sormontato da una cupola schiacciata, e, sulla sinistra, le rotaie dei tram che portano al centro, e i varii caffè dalle vetrine illuminate, dietro cui s’intravedono, in un vapore bianco, i rossi e i gialli delle bottiglie di liquore. Ma – e me ne resi conto solo dopo qualche momento – i caffè, benché aperti, erano del tutto bui e deserti, e tram non ne passavano, neppure il più leggero scampanellìo. Pensai che doveva essere mancata la corrente, in quella zona della città e forse anche altrove, e mi disposi a rincasare a piedi, profittando del fatto che l’albergo non era lontano, e non faceva freddo.
Lune e muri
Proviamo a chiederci quale fosse il punto di osservazione di Anna Maria Ortese quando cominciava a raccontare: era forse dentro il personaggio che stava descrivendo (al suo interno, facendone le veci) o era al di fuori di esso, in una postazione critica e dialettica per seguirne minuziosamente i pensieri, i fremiti, i silenzi? Continua a leggere Note di lettura (I) – Anna Maria Ortese
(Trionfo della morte, metà XV sec., Palermo, Galleria Nazionale)
[La prima parte è leggibile qui.]
Continua a leggere Filosofia dello scrivere (II) – di Antonio SCAVONE
Si terrà domenica 9 marzo 2008 a Ischia il convegno
ANNA MARIA ORTESE
dieci anni dopo
Orrore e poesia del reale nell’ultima visionaria
Curata da Giorgio Di Costanzo, la giornata di studio prevede, tra le altre iniziative, interventi di:
Luca Clerici
(Il lungo viaggio di Anna Maria Ortese)
Giorgio Di Costanzo
(“Mio fratello bambino” – Lettere a un giovane ischitano)
Goffredo Fofi
(Le voci inascoltate)
Franz Haas
(“Un solo libro ho scritto”: Anna Maria Ortese e il suo romanzo Il porto di Toledo)
[Ogni ulteriore informazione (sul convegno, sulla figura e l’opera di Anna Maria Ortese, e su parecchio d’altro) è disponibile sul blog In sonno e in veglia.
Cfr. in particolare qui, qui, e qui.]
28 novembre 2005 – 28 novembre 2007
AUGURI E GRAZIE AL CARISSIMO GIORGIO DI COSTANZO