Archivi tag: antifascismo
Quello che ci resta di questo film è tutto il film (di Rocco Brindisi)
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Se vince la Destra (di Rocco Brindisi)
Ogni volta che Rocco mi manda un suo testo provo la gioia e l’orgoglio di poter pubblicare uno degli autori che più stimo e amo; questa volta mi permetto anche di aggiungere questa breve premessa perché condivido in pieno i contenuti del testo che andrete a leggere e perché, “se vince la Destra”, questi anni (già bui) diventeranno ancora più bui, ma, certamente, il nostro sentimento antifascista non cederà di un passo e continuerà ad avere nel 25 aprile il suo faro. [A. D.] Continua a leggere Se vince la Destra (di Rocco Brindisi)
Franca Rame (di Rocco Brindisi)

25 aprile
Memoria dell’oggi: Gino Strada
Quando i ministri cominciano a non fare i ministri, ma vanno in giro a dire la qualunque, sempre più circondati da un alone di militarismo, la cosa preoccupa molto. E mi preoccupa l’assoluta mancanza di umanità. Non dovrebbe essere prendersi cura dei cittadini il lavoro di chi deve garantire la sicurezza? Mi pare invece sia un lavoro orientato a ignorare i cittadini e spingerli a puntare il dito contro chi sta più in basso. Non si punta mai il dito in alto: perché ci sono milioni di poveri in Italia, non si dice mai.
Da una conversazione di Gino Strada con Chiara Cruciati, pubblicata sul Manifesto del 14 maggio 2019.
Scritto 64
Trovo molto significativo il fatto che, di anno in anno, la data del 25 luglio susciti nella memoria collettiva un’eco sempre più debole – è l’ennesima conferma del fatto che l’Italia è un Paese che non ha mai fatto con serietà e determinazione i conti con il ventennio fascista, con quello che ha preceduto e seguito quel ventennio.
Si diffondono e si rafforzano, invece, come incontrovertibili verità menzogne e luoghi comuni (“il fascismo ha fatto anche cose buone”, “in Africa abbiamo portato il benessere”, “sotto Mussolini non esisteva la mafia”, “anche i partigiani, però…”, “ e le foibe, allora?”, eccetera).
Sono nipote di chi (il mio nonno materno), convinto antifascista, catturato sul fronte albanese dopo l’8 settembre, scelse di rimanere nei campi di prigionia tedeschi e sono nipote di chi (un mio zio paterno), carabiniere diventato partigiano, fu ucciso in combattimento dai fascisti di Salò.
Se furono necessari due anni di guerra pagati con lutti da quasi tutte le famiglie italiane affinché gran parte della nazione capisse finalmente che cos’era il fascismo, il 25 luglio rimanga monito e memoria. Oggi SAPPIAMO che quei vent’anni furono privazione della libertà, ch’essi furono violenze e assassini, razzismo e irrazionale fede nell’uomo forte: lo SAPPIAMO e non possiamo ignorarlo.
E a vent’anni dai fatti di Genova dalla Dimora del Tempo sospeso si rinnova il NO convinto a qualunque forma di fascismo e di neofascismo.
luglio ’60 / Carlo Bordini
Nel 1960 ci fu un tentativo di instaurare in Italia un governo di destra, il governo Tambroni. Era un monocolore democristiano appoggiato dai neo fascisti dell’MSI. Questo governo voleva essere una risposta a una ripresa operaia che era cominciata in Italia nell’anno precedente, e che si esprimeva in una forte ripresa degli scioperi dopo gli anni bui del dopoguerra.
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ΧΡΟΝΙΑ ΠΟΛΛΑ
I funerali di Pinelli
Solidarietà per il Cinema America di Roma
Facciamo nostro e diffondiamo l’appello del Sindaco di Sant’Anna di Stazzema (Comune sede dell’Anagrafe nazionale antifascista) a proposito delle ripetute aggressioni fasciste nei confronti dei ragazzi del Cinema America di Roma.
Cara cittadina, caro cittadino,
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Nell’esilio / Il ritmo dell’andare (dedicato a W. G. Sebald)
Il dispiegarsi dell’opera sebaldiana parte da due concetti fondanti: il valore (altissimo) della letteratura e la necessità etica di fare i conti con il passato – e con il presente in quanto figliato da quel passato.
La letteratura non è momento di svago o elegante ornamento della vita borghese o vituperata attività da intellettualoidi con tanto tempo da perdere, ma inflessibile interrogare il mondo e la storia, o, ribaltando la prospettiva ma senza che il nucleo fondante muti, sono il mondo e la storia a interrogare, traverso la letteratura, lo scrittore e il lettore.
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Fino al cuore della rivolta
Ora e sempre Resistenza.
Altri 25 aprile (4)
Altri 25 aprile (3)
Altri 25 aprile (2)
25 aprile
antifascista, antirazzista e libertario
(Tessera di Giuseppe Pinelli, sedicenne, staffetta partigiana
delle Brigate Bruzzi-Malatesta)
Altri 25 aprile (1)
25 aprile
antifascista, antirazzista e libertario
(Brigata partigiana I leoni di Breda Solini,
formata da Sinti italiani e operante nel mantovano)
Per un omaggio a Letizia Battaglia
Molteplici le forme della scrittura – e inattese se ci si ostina a identificarla soltanto con modi d’espressione verbale e alfabetica – nobilissima scrittura è, infatti, la fotografia di Letizia Battaglia perché commuove la mente parlandole con l’evidenza di una scelta libertaria ed etica, conoscitiva e accogliente. Politica.
Letizia Battaglia scrive di noi e per noi.
“Scrivere” va connesso, etimologicamente, con incidere e scavare: queste fotografie incidono e scavano dentro di noi come individui e come membri di una comunità.
Breve saggio balbettante (Port Bou: dedicato a Walter Benjamin)
studiare:………………..conoscere:……………….capire
e quegli occhi miopi dietro le lenti rotonde vedevano meglio e più in profondità; lo incontravi nella sala di lettura della Bibliothèque Nationale (scriveva di rues, boulevards, passages) contemporaneo ed epigono di Baudelaire – sodale e lettore di Baudelaire
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