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Da “Zibaldoni e altre meraviglie”: Lettera sulla condanna di Mimmo Lucano
Da Zibaldoni e altre meraviglie riprendo e diffondo l’intervento di Lorenzo Renzi che ringrazio insieme con Enrico De Vivo che ha accolto e pubblicato l’intervento:
Talvolta l’inatteso (e, aggiungo, l’inaccettabile): intorno alla traduzione italiana di “Zong!”
Rimando al sito di Benway Series dove è possibile leggere degli inattesi sviluppi che riguardano la traduzione in italiano di Zong! di M. NouerbeSe Philip:
The Italian Translation of Zong! must be destroyed!
Mi permetto di esprimere la mia totale solidarietà ai traduttori e a tutta la casa editrice che, ribadisco qui, hanno compiuto un lavoro di altissimo valore sotto ogni punto di vista possibile – vedo il loro lavoro, tra l’altro, come una tappa importante nella presa di coscienza del passato colonialista e razzista dell’Occidente che non pochi intellettuali, poeti, scrittori, traduttori europei stanno compiendo; avevo già affrontato la questione sul “diritto di tradurre” a proposito delle polemiche che avevano investito alcune traduzioni europee della poesia di Amanda Gorman The hill we climb – mi rattrista quello che sta accadendo, anche perché Zong! è un capolavoro che dà a tutti indistintamente l’occasione di capire, di riflettere, e, quindi, d’impegnarsi per un presente e per un futuro finalmente liberi dal pregiudizio e dal razzismo: e la poesia risiede anche, tra l’altro, nella passione intellettuale e civile con cui si traduce un libro da una lingua all’altra.
Scritto 64
Trovo molto significativo il fatto che, di anno in anno, la data del 25 luglio susciti nella memoria collettiva un’eco sempre più debole – è l’ennesima conferma del fatto che l’Italia è un Paese che non ha mai fatto con serietà e determinazione i conti con il ventennio fascista, con quello che ha preceduto e seguito quel ventennio.
Si diffondono e si rafforzano, invece, come incontrovertibili verità menzogne e luoghi comuni (“il fascismo ha fatto anche cose buone”, “in Africa abbiamo portato il benessere”, “sotto Mussolini non esisteva la mafia”, “anche i partigiani, però…”, “ e le foibe, allora?”, eccetera).
Sono nipote di chi (il mio nonno materno), convinto antifascista, catturato sul fronte albanese dopo l’8 settembre, scelse di rimanere nei campi di prigionia tedeschi e sono nipote di chi (un mio zio paterno), carabiniere diventato partigiano, fu ucciso in combattimento dai fascisti di Salò.
Se furono necessari due anni di guerra pagati con lutti da quasi tutte le famiglie italiane affinché gran parte della nazione capisse finalmente che cos’era il fascismo, il 25 luglio rimanga monito e memoria. Oggi SAPPIAMO che quei vent’anni furono privazione della libertà, ch’essi furono violenze e assassini, razzismo e irrazionale fede nell’uomo forte: lo SAPPIAMO e non possiamo ignorarlo.
E a vent’anni dai fatti di Genova dalla Dimora del Tempo sospeso si rinnova il NO convinto a qualunque forma di fascismo e di neofascismo.
Rom, sinti, camminanti
La Memoria: Porrajmos
Appello degli artisti per Riace
I ragazzi grecanici di Calabria e del Salento per Mimmo Lucano
Tengo molto a condividere un video di sostegno al Sindaco di Riace Mimmo Lucano – protagonisti giovani consapevoli e determinati che hanno saputo coinvolgere diverse persone, il video dimostra che una polis condivisa e democratica è possibile, una polis governata da idee e dal dialogo.
Qui il link al video.
Nell’esilio / Laterza Editori per la “polis” che vorremmo
Per me che sono nato nel Salento, che mi sono formato nelle scuole pubbliche salentine prima di dovere poi forzatamente emigrare nel Nord d’Italia (sorte comune a migliaia di Meridionali) vivere e crescere nella stessa regione della Casa Editrice Laterza è stato sempre motivo d’orgoglio (non di bieco sciovinismo o di provinciale senso di rivincita: di orgoglio adulto ed estremamente aperto a tutte le realtà europee e mondiali capaci di fare cultura e di promuovere il progresso civile e politico); nella biblioteca della mia famiglia continuano ad affluire i volumi della Laterza, essi vengono studiati e poi condivisi con gli amici e, nell’esilio di questi anni, le molteplici iniziative cui gli attuali responsabili della Casa editrice, i cugini Giuseppe e Alessandro, hanno dato vita rappresentano un saldo e incoraggiante punto di riferimento e molto degnamente continuano la vocazione e la tradizione democratica e antifascista della Casa Editrice barese.
Oggi voglio ringraziare da questo spazio della Dimora del Tempo sospeso in particolare Giuseppe Laterza che lancia l’idea di “cartoline” in distribuzione nelle librerie sul tema dell’immigrazione: si tratta di un atto civile, d’estrema pacatezza e forza, un’idea di cui la nostra polis ha disperato bisogno, l’invito a capire, a voler capire, a sottrarsi al pressappochismo dell’informazione e dei luoghi comuni, alla violenza machista dilagante sui “social”, a un razzismo sbugiardato dalla scienza e dalle cifre e al non più latente fascismo che sta accecando molti Italiani, giovani compresi.
Qui il “link” al video in cui Giuseppe Laterza illustra la propria iniziativa.
Nell’esilio / Catania 3 agosto
NELL’ESILIO – inauguro oggi una rubrica dalla cadenza del tutto irregolare: da una condizione sia esistenziale che civile di “esilio” da un’ideale polis retta dai valori dell’amicizia, della bellezza, della libertà, osserverò fatti, incontri, idee proprio al fine di ritrovare, per sprazzi e baluginii lo so, modi e motivi per trasformare l’esilio in luogo invece abitabile.
Rompere il silenzio!
Viviamo tempi terribili. Tempi segnati dal silenzio e dalla ferocia.
Occorre rompere il silenzio, resistere alla ferocia. E serve farlo subito, in tanti, senza deleghe ad alcuno, perché stiamo scivolando in un baratro. Hanno cominciato dagli ultimi, dai poveri, dagli immigrati, dai lavoratori, dagli oppositori politici, ma se non li fermiamo andranno avanti.
Le destre e le sinistre evocano una presunta “emergenza sicurezza”, individuando negli ultimi, negli immigrati poveri i capri espiatori da offrire in sacrificio, per allontanare lo spettro che i penultimi si alleino agli ultimi, che l’odio lasci il posto alla solidarietà. E dalla solidarietà la capacità di opporsi ai nemici veri, quelli che lucrano sulle nostre esistenze, quelli per i quali una vita non vale i 20 euro per ricaricare un estintore.
[Leggi l’appello dell’assemblea antifascista e antirazzista riunita a Torino il 19 dicembre 2007]
Settimana di cultura Rom a Milano
A Milano: una settimana per conoscere meglio un popolo così lontano ma così vicino