Nota di lettura di
Flavio Ermini
a Fuochi complici
di Marco Ercolani
La poesia ritaglia nella stoffa dell’angoscia la gioia della creazione. Un semplice lamento senza gioia non sarà mai un canto.
Leggiamo quanto scrive Marco Ercolani in Fuochi complici.
Ma poi leggiamo anche l’ultima lettera scritta da Heinrich von Kleist, prima di darsi la morte con Henriette Vogel sulla riva del Wannsee la mattina del 21 novembre 1811. È indirizzata all’amata sorella Ulrica e segnala il persistere dell’ombra nella mappa aurorale del nuovo giorno. Continua a leggere Le voci ustionanti della gioia →
Marco Ercolani
«assenza che sia illuminata erosione
un luogo che i sensi coincide
a un poi di riflessi se colma l’immagine
di grandine di minerali celesti e trascina
a ogni singola mano sangue di fuga
all’occhio l’identico accordo l’energia
perversa di un dono l’attrito
di maschera e volto
impaziente del balzo»
Esilio di voce è il titolo dell’ultimo lavoro in versi di Francesco Marotta. Si divide in tre sezioni, Imago, Speculum e Vulnus. Dall’inizio della prima sezione, Imago, trascrivo questi due versi: «Si inciampa in un grido / che si dissangua in luce». Sono i primi del volume, e ho la sensazione perturbante di avere già letto il libro, ho la percezione che tutto quanto leggerò tornerà inevitabilmente e circolarmente a questi due versi. Continua a leggere Nell’esilio di voce →

Un intervento di
Marco Furia
su
Marco Ercolani
Fuochi complici
Il Leggio Libreria Editrice, Chioggia, 2019
Il notevole lavoro di Marco Ercolani, intitolato “Fuochi complici” è ben delineato nella prefazione:
“In Fuochi complici sono entrato in personale sintonia con cento libri, in versi e in prosa, scritti tra il 2001 e il 2019 da cento poeti italiani, nati fra il 1929 e il 1985, dove l’impronta dell’autenticità si accorda alla logica interna del testo”.
Continua a leggere Un’interminabile navigazione →
non potendo cantare il mondo che lo escluse / Reb Stein cominciò a leggerlo nel canto