[…]
In principio (in principio del tempo, a dir
poco) c’erano i compassi: roteando nel
vuoto i loro piedi tracciarono principi e fini,
principio e fine in una sola linea. La saggezza danzava
in circoli perché questi erano il suo regno: il sole
ruotava, i mondi vorticavano, le stagioni si susseguivano, e
le cose tutte seguivano il loro corso: ma in principio,
il principio e la fine erano uno.
E in principio era amore. Amore formava una sfera:
e in essa tutto cresceva; la sfera poi abbracciava
principi e fini, il principio e la fine. Amore
aveva un compasso la cui danza vorticosa tracciava una
sfera d’amore nel vuoto, dal centro della quale
scaturiva una sorgente.
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Traduzioni di Graziano Krätli e Renata Morresi.
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Qui altri testi e una nota critica di Giacomo Cerrai.