[…]
and Morandi threw what looks like a stone
into one of his bottles, thus painting
the secret of life exposed.
Mary Ruefle, Lillian (vv. 19-21) in Dunce, Wave Books, Seattle 2019
Cominciare, dunque, da un paradosso: il segreto (quel ch’è nascosto, separato e tenuto da parte) della vita esposta (posta fuori) è e non è, contemporaneamente, sotto gli occhi di chi guarda: e il silenzio degli Stillleben morandiani attrae fortemente la scrittura, la pone innanzi alla presenza interrogante e salutare dell’enigma. E del silenzio.
[…] Morandi,
who lived in his mother’s apartment and painted
bottles far into the night.
(ibidem, vv. 12-14)
Dipingere in un appartamento silenzioso fin nel cuore della notte: quel sasso è forse la parola che cerca il ventre fondo e accogliente della bottiglia-recipiente? ma in quale delle bottiglie si trova?
E lo sguardo, c’è lo sguardo che immagina sé stesso vagolare tra quelle bottiglie, scatole, vasi, immergersi tra di loro come s’aggirasse in una città di torri e campanili (ogni natura morta una Bologna frattale, un riposizionamento dei volumi di San Domenico, un ripensare le distanze tra Via Fondazza e l’Accademia). Continua a leggere Scritto 57