Rosa Pierno
Inés Fontenla
Ricostruire la geografia perduta delle terre sommerse dando fondo al blu oltremare, come se soltanto nella sua intestina profondità fosse possibile stornare il tempo e rendere il mito presente, fare slalom fra le rinvenute colonne, forse anche colpirle col mappamondo e frantumarle, per riportarle finalmente a più miti ordini, ove si possano recidere relazioni e porre distanze siderali, ove tutto l’universo appaia contratto, affinché in uno spazio così nitido divenga finalmente possibile udire il suono di metalliche sfere e si possa associare un unico referente: la nostra razionale mente.