HARLEM di Ingeborg Bachmann nella traduzione di Antonio Devicienti Von allen Wolken lösen sich die Dauben, der Regen wird durch jeden Schacht gesiebt, der Regen springt von allen Feuerleitern und klimpert auf dem Kasten voll Musik. Die schwarze Stadt rollt ihre weißen Augen und geht um jede Ecke aus der Welt. Die Regenrhythmen unterwandert Schweigen. Der Regenblues wird abgestellt. Le doghe delle nubi si dissolvono, setacciata la pioggia nei cavedi, balza la pioggia dalle scale antincendio e strimpella sul casermone colmo di musica. La città nera rotola i suoi occhi bianchi ed esce dal mondo a ogni angolo. Nei ritmi della pioggia s’infiltra silenzio. Il blues della pioggia s’interrompe.
Archivi tag: ingeborg bachmann
Tre paragrafi per Anselm Kiefer (§1)
Anselm Kiefer per Andrea Emo: dall’11 febbraio al 9 giugno 2018 l’artista tedesco espone a Pantin – pochi chilometri a nord est del centro di Parigi – nella galleria Thaddaeus Ropac venti opere pittoriche di grandi dimensioni e tre sculture ispirate ai quaderni del filosofo – für Andrea Emo. Continua a leggere Tre paragrafi per Anselm Kiefer (§1)
Schedario (VI)
Il mare dove non c’è
Ingeborg Bachmann
Anna Maria Curci
Foto, interviste, filmati, registrazioni mi hanno fatto conoscere il suo volto, i suoi gesti, la sua voce. La lunga frequentazione con i suoi testi mi fa tuttavia prediligere l’immagine con la quale l’ha rievocata, nel 1986, nel suo romanzo Estinzione, Thomas Bernhard. Ingeborg Bachmann è lì Maria, “la mia prima poetessa” (così la chiama l’io narrante), che appare all’improvviso nella valle di una località dell’Italia settentrionale “con il suo folle completo, giacca e pantaloni”. Sembra che venga direttamente, o stia per recarsi, a una serata di gala al Teatro dell’Opera. Viene da Parigi, Maria, non da Roma, dove all’epoca abita. Così, per me, Ingeborg Bachmann è Maria, nella sua mise per l’Opera, felicemente fuori luogo per una escursione in montagna, con i pantaloni neri di velluto stretti sotto il ginocchio, con la giacca di velluto color rosso cardinale e il colletto turchese.
“Böhmen liegt am Meer” di Ingeborg Bachmann nella traduzione di Davide Racca
(Anselm Kiefer, Böhmen liegt am Meer, 1995)
Böhmen liegt am Meer
Sind hierorts Häuser grün, tret ich noch in ein Haus.
Sind hier die Brücken heil, geh ich auf gutem Grund.
Ist Liebesmüh in alle Zeit verloren, verlier ich sie hier gern.
Continua a leggere “Böhmen liegt am Meer” di Ingeborg Bachmann nella traduzione di Davide Racca
Testo a fronte IV – I. BACHMANN/D. RACCA
(Giorgio De Chirico, L’enigma dell’oracolo, 1910)
Testo a fronte II – I. Bachmann/Davide Racca
WAHRLICH
(Für Anna Achmatova)
Wem es ein Wort nie verschlagen hat,
und ich sage es euch,
wer bloß sich zu helfen weiß
und mit den Worten –
Continua a leggere Testo a fronte II – I. Bachmann/Davide Racca