Scriverò di quattro (Oèdipus Edizioni, Salerno 2021) di Italo Testa prendendo avvio dai primi righi del risvolto di copertina, ma per provarmi a formulare una precisa teoria interpretativa del libro: «Quattro in una stanza. Tre estati. Due extraterrestri. Un poema continuo. Se un giorno, un’invasione dallo spazio, due corpi caduti nel tempo, quattro occhi a vegliare nel buio. Inizia la vita bigemina […]». Continua a leggere Misurare, millimetrare, ridisegnare: su “quattro ” di Italo Testa
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Il mio nome nel tuo nome
stai leggendo la terra,
dove l’erica spezza i miei tarsi
con nuove radici.
è una lampada accesa
da poco la carne che luccica
insieme ai suoi calici.
prossimità che non si espone
a nessun canone celeste,
senza esprimere violenza e carità.
stai leggendo la terra
che sorge dagli ultimi gesti.