Mario Santiago Santoro
Posa
la rosa, posa(la)
nel rosa-cenere, (posa- / la
cenere) sposa(la)
cenere, rosa, e-rosa
(è) rosa
rosa (-cenere)
Miniera (mini –era)
Poesie inedite non ancora scritte
Scavando
palmo a palmo (palmi, sono,
scavi)
Esitano incerti (insetti
nel grigio), inserti (in-
serti)
di polvere
e resina, masticano
ere nel vuoto, tra
fiere, fornaci, un suono
(un silenzio)
di voci (da ciechi)
Non regge l’urto la bocca
(sopra- tutto), barcolla, è
instabile, in –(sta
bile), mente, franosa
franata: annusa l’aria
tra bende e memoria, in
un gelo incrinato
(un crinale)
poi
scivola, cede
(ignora l’uscita) – mattino
*
Annaspando
graffiando (graffio, graffia,
cumuli)
un colpo nell’urna
abitata dal verde, da una
mano che arde, ansima
(anima -sogni)
un segnale di resa in colonna
un flusso, un fuso
arrotato di furia
(pudore)
Non aspetta nessuno
(non di-meno)
schiude le labbra, mostra la lingua (si-
dimena), si
arresta alla porta, cioè, si
cerca, si aspetta, aspetta (volto
d’attesa): fiuta
il fiato
rifiata in un volo
ricade
(la casa crolla)
*
-quasi
(come ci fosse qualcosa da) / annodare
fiocco
scorsoio (plurimo)
per stringimento co- strizione
«il dolore sa gli accenti»
…
di- verso il verso (abbaglio)
abbaia a rime in cerca / -in
certo
in alto, dove il vento vive
obliando, obliato
e si tinge
di nascosto (nuvola)
una ciocca
*
risciacqui
goccia che prima
vagando e -vaga
(che rema il lontano)
reperto e raccolta
in altre, sciamanti,
gocce, possiedono
lo stilo (o – stile)
seminativi, hanno
la foglia verde quando spunta
il fiore, da ieri pensato
non reciso, desiderato / che
manca
spariglio di siepi, (nu-
vola)
il balsamo unge si spande
in un’ombra (di – tempo)
*
Due (si) scrivono, (si) leggono
(in) – due
Allo sbando, al bando (banda come
un- coro) (un altro –
prosa, prosaica –
mente)
Suonano dove
uno canta, sia pure, ricama
note, oppure, orchestra,
fisso così, al corrimano, al bacia-
mano
(finanche)
maschere afose sullo sfondo
dal quale (quale è il dove) mimano
modulano le (- loro) ombre, ombre
che sono (l)oro, notturno, annottato
– atterrito
di primo sole (soli)
luccicando, appena
*
- (ferite)
1.
Ferite (corpo, piaga) quelle
ferite, piaghe su –
corpi, sognano
aria – (feritoie), sono
bluastre
solcano arti (non arti – sono
artifici,
ma altre – sono altro)
altro di tagli, di (ecco –le)
vene falciate, selciate –una
sosta di grani
matura in natura di
grido
materia (di grida)
*
2.
Dissenso, di
senso che s’apre
all’aperto, all’acqua (tracima)
(col sangue) si colma
tra cima e incendio (incede)
non cade, in-cide la pelle
sigilla la scia (rovente)
in fumo
(che fumiga, sperde)
rovello, dis –simile (dis-)
simula, intarsia la riva
del cielo
di grani, la (li) copre
(un abbraccio) di polvere
cura la spina, imbevera
notti, la nota che senti
(o è un urlo)
dispersa
*
3.
Afferma (assente), (ha
senso)
ri-afferra la testa
opaca, del giorno, ri-afferma (in-
ferma) l’infanzia
del nome, contorce
(con –torce)
s’illumina a sprazzi
seconda (anche) il vento
che l’onda
(sa)
di aghi salmastri
feconda pensieri, a
vicenda
s’inarca
con –torsione di sillabe
al traino, nell’orma
del foglio (nel-
l’ora)
(presente)
Il gioco di sillabe iniziale è un vero gioiellino nel deserto! :-)
mario, ma è meraviglioso! mi allontano per qualche giorno e al ritorno ti ritrovo pœta, un pœta doppio tra l’altro, speri & mentale
mi piacerebbe mettere molti likes a questi meravigliosi testi che non capisco – e più non li capisco più mi sembrano meravigliosi: deve essere una prerogativa di ciò che, ne converrai anche tu, non significa praticamente niente (una “beata mazza” come direbbe quel brav’òmmo di ramingo)
ma toglimi una curiosità: tu, come pœta, ti senti più “speri” o più “mentale”? cioè: appartieni alla corrente “calda” o “fredda”?
Gentile Calibano, a quanto pare di brav’òmini come Ramingo ce n’è tanti e tu fai parte sicuramente della lista.
Non so proprio cosa rispondere alle tue colte e informate domande, anche perché non “speri” niente e il “mentale” non è il mio forte.
Piuttosto, toglimela tu una curiosità: mi spieghi come è possibile dire di un testo che è “bello” e “magnifico” se quel testo, come nel mio caso, non è stato ancora scritto?
Nel post io vedo solo l’immagine di una rosa del deserto e una pagina totalmente bianca, priva di qualsiasi segno. Non è che sei ricaduto nel vecchio vizietto di far uso di certe sostanze che poi non reggi? Se invece, cosa della quale dubito, te ne stai tenendo lontano, rivolgiti a un buon ottico (non quello di De Andre’, mi raccomando).
MS
be’, guardando meglio, credo che tu abbia ragione e che io, come anche carla del resto, sono stato vittima di un abbaglio: è proprio così, nel post c’è solo l’immagine della rosa seguita da una pagina bianca di inesorabile nulla
ma se di quella pagina tu sei l’autore, come attesta anche la firma, non posso che confermare il mio giudizio: quel “nulla” è meraviglioso e tu hai davanti una luminosa carriera di nullista. devi solo cercarti un gruppo giusto di supporto e il più è fatto
p.s.
per quanto riguarda certe sostanze che io non reggerei, ho da darti una notizia: appena ti ho a tiro (domani ci sei, immagino), ti invito seduta stante a un matrimonio di càvece, pàccheri & fucuzzùni. non puoi rifiutare: si è mai visto un matrimonio dove manca lo sposo?
p.s.s.
dall’ortopedico ti accompagno io, non preoccuparti…