La ruota della vita

*

Yves Bergeret

Tratto da Carnet de la langue-espace.
Traduzione di fm.

*

Vicino al torrente del villaggio
un piccolo campo da bocce sempre vuoto,
un tavolo decrepito sotto i frassini
dove mi piace leggere o scrivere.

Ma oggi
tre uomini con maglie più o meno nere
giocano a bocce, dieci lattine di birra vuote
in un angolo, un cane accovacciato nell’erba.

Il torrente scorre e rimbomba potente.
Età indefinibili, fra i trenta e i sessant’anni,
miseria e alcol hanno scavato e spossato
i loro volti e le voci che anche il torrente
opprime.

Passandogli accanto per raggiungere il tavolo
noto un tatuaggio sulla nuca di uno di loro:
due impugnature di spada, un perfetto arco di cerchio,
dei caratteri cinesi.
Un disegno magnifico.

Glielo dico.
L’uomo col tatuaggio si toglie la maglia,
mostra la schiena.
Dalle scapole al cranio
un sobrio mandala in cinque sezioni.
«Sono io che l’ho fatto
e ho dato il disegno al tatuatore.
È la ruota della mia vita,
la mia corazza e il mio cielo,
la sezione del fuoco, quella dell’aria,
quella della terra, quella dell’acqua,
quella del vuoto.
Perché io sono vuoto.
Il vuoto è il mio centro
e la luce dell’alba decide ogni mattina
chi sarò,
fiamma in lame crepitanti,
scirocco dalle mille dita stridenti,
humus di foresta inaccessibile,
gorgo salato contro lo scoglio.
Da quando ho realizzato questo disegno
e lo porto sulle spalle
io esisto
e ho chiuso con le droghe pesanti.

Mai nessuno aveva
visto o letto il mio tatuaggio.
Sono felice.»
E si rimette la maglia.

I tre giocatori di bocce
riprendono la loro partita.
Il torrente è diventato silenzioso.
Il cane si è messo a scorrazzare.
Sul piccolo tavolo la mia matita
corre sul foglio.

Un altro dei tre uomini
si avvicina al tavolo,
apre un pacchetto di biscotti,
me ne offre uno: «Signore,
il nostro amico non aveva mai parlato così».
Il biscotto è rotondo, ricoperto
di cioccolato al latte.
Le bocce rotolano
sulla sabbia grigia.

Au bord du torrent du village
un petit terrain de pétanque toujours vide
une table vermoulue sous les frênes
où j’aime lire ou écrire

Mais aujourd’hui
trois hommes en maillots plus ou moins noirs
jouent aux boules, dix cannettes de bière vides
dans un coin, un chien affalé dans l’herbe.

Le torrent roule et gronde à tue-tête.
Âges insituables, entre trente et soixante,
tant misère et alcool ont creusé et amolli
leurs visages et voix que le torrent aussi
écrase.

Passant près d’eux pour gagner la table
je vois sur une nuque un tatouage :
deux poignées d’épée, un arc pur de cercle,
des caractères chinois.
Dessin magnifique.

Je le leur dis.
L’homme au tatouage ôte son maillot
montre son dos.
Des omoplates au crâne
un sobre mandala à cinq sections.
« C’est moi qui l’ai dessiné.
J’ai donné le dessin au tatoueur.
C’est la roue de ma vie,
ma carapace et mon ciel,
la section du feu, celle de l’air,
celle de la terre, celle de l’eau,
celle du vide.
Car je suis vide.
Le vide est mon pivot
et la lumière de l’aube décide chaque matin
qui je serai,
flamme en lames crépitantes,
sirocco aux mille doigts crissants,
humus de l’inatteignable forêt,
remous salé contre l’écueil.
Depuis que j’ai créé ce dessin
et que je le porte sur mon dos
j’existe
et ai rompu avec les drogues dures.

Personne n’avait jamais
vu ni lu mon tatouage.
Je suis heureux ».
Et il remet son maillot.

Les trois joueurs de pétanque
reprennent leur partie.
Le torrent est devenu muet.
Le chien court en tous sens.
A la petite table mon crayon
court sur le papier.

Un autre des trois hommes
s’approche de la table,
ouvre un petit paquet de biscuits,
m’en donne un : « Monsieur,
notre ami n’avait jamais parlé comme cela ».
Le biscuit est rond, du chocolat au lait
l’enrobe.
Les boules de pétanque roulent
sur le sable gris.

***

2 pensieri riguardo “La ruota della vita”

  1. tutto scorre secondo il sentiero tracciato: il fiume, un libro abbandonato e che ritornerà a essere letto, persone che si incontrano e miracolosamente si parlano, disegni che racchiudono una vita e il suo mistero, il vuoto di cui siamo fatti e al quale ritorneremo, un biscotto al cioccolato…
    Che senso di pace che ho tratto da questo poema e dalla sua tradizione. Grazie.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.