Presentiamo la Postfazione di Stefanie Golisch al volume, da lei stessa curato e tradotto, che raccoglie le lettere scritte da Cristina Campo a Alejandra Pizarnik in un arco di tempo che copre gli anni dal 1963 al 1970. L’opera sarà pubblicata integralmente nella “Biblioteca di RebStein”. Buona lettura. (fm)
Archivi categoria: traduzioni
Chi parla non è morto
Hay, en la espera,
un rumor a lila rompiéndose.
Y hay, cuando vien el día,
una partición del sol en pequeños soles negros.
Grandi calligrafie del dialogo (4)
Il bosco dell’Epte
Pixel colorati, virus e biopolitica
Quaderni di Traduzioni (LXI)
Quaderni di Traduzioni
LXI. Gennaio 2021
__________________________
Pianissimo
(Trad. in tedesco di Stefanie Golisch, 2021)
__________________________
Taci, anima stanca
Taci, anima stanca di godere
e di soffrire – all’uno, all’altro vai
rassegnata –
Ascolto e mi giunge una tua voce.
Non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d’ira o di rivolta
e neppure di tedio.
…………………..Ammutolita
giaci col corpo in una disperata
indifferenza.
……………Non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se adesso
il cuore s’arrestasse, se sospeso
ci fosse il fiato… Continua a leggere Taci, anima stanca
Io abito un dolore
……Non lasciare che a guidare il tuo cuore siano quelle tenerezze parenti dell’autunno che ne ripetono la placida andatura e l’affabile agonia. L’occhio fa in fretta ad invecchiare. La sofferenza conosce poche parole. Prova a coricarti deponendo ogni affanno: sognerai del giorno che viene e il tuo sonno sarà tranquillo. Sognerai che la tua casa non ha più finestre. Sarai impaziente di unirti al vento, al vento che percorre un anno in una notte. Altri canteranno di unioni armoniose, di corpi che personificano soltanto la maledizione della clessidra. Tu condannerai la gratitudine che diventa un rituale. E domani ti identificheranno con qualche gigante dissociato, signore dell’impossibile.
La nuvola e l’alba
L’angolo della casa
Lamento della lucertola innamorata
(Joan Miró, Complainte du lézard amoureaux, 1948)
Il canto dei naufraghi
Il torrente e il camoscio
Muriel Rukeyser – Poem
Muriel Rukeyser (USA,1913-1980)
Poesia
(Ho vissuto nel primo secolo di guerre mondiali)
Ho vissuto nel primo secolo di guerre mondiali.
Alla mattina, più o meno sarei impazzita,
Presto sarebbero arrivati i giornali, pieni di storie indifferenti,
Le notizie sarebbero traboccate da vari apparecchi,
Interrotte soltanto dai tentativi di vendere qualcosa agli invisibili.
Con altri apparecchi avrei chiamato i miei amici;
Anche loro impazziti, più o meno per le stesse ragioni.
Con calma avrei preso in mano carta e penna e mi sarei dedicata
Alle mie poesie, scritte per altri invisibili e per quelli non ancora nati.
Durante il giorno, mi sarebbero venuti in mente questi uomini e donne,
Audaci, che lanciavano segnali da molto lontano,
Modi di vivere incomprensibili, valori impensabili. Continua a leggere Muriel Rukeyser – Poem
Nonostante gli stracci (3)
Nonostante gli stracci (2)
A immagine dell’uomo
Stato di costrizione
Tre fasi di uno stato di costrizione
Traduzione di Bruno di Biase
Venezia, Edizioni Prova d’Artista, 2020
“Urlava. Faccia al muro. Con le mani a portavoce urlava in una lingua a me ignota, forse una lingua infantile, scaturita dalle profondità del suo feroce dolore. Con la faccia al muro urlava. Io lo guardavo. Capivo quel che il suo bestiale messaggio significava, in quel luogo privo di ogni speranza di consolazione, in cui non è possibile né sedersi, né sdraiarsi. Stavo in quella specie di buco scavato nel muro. lo ascoltavo. lo guardavo.”
(Continua a leggere qui)