Figli della Nakba

Mohammed El-Kurd

(…)

Vivo di persone i cui letti
sono un cuscino e una coperta,
un posto sull’autobus,
una fermata del bus senza posti,
un asfalto duro e freddo,
un potenziale su cui dormivano o
di cui le hanno derubate. Vivo di persone
i cui sogni sono
sufficienti,
ma non egoisti abbastanza,
i cui sogni sono privi di aggettivi, rinviati,
tascabili
e famelici.
Gli han detto di trovare il vetro nella sabbia,
affamati sogni di generosità
e cemento
sputati fuori
senza zanne.

(Leggi l’intero articolo qui.)

***

1 commento su “Figli della Nakba”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.