L’ultimo oltraggio del Cavaliere Mascarato

clandestini4

(Ecco chi attenta al vostro futuro e a quello dei vostri figli! In primo piano, astutamente camuffati da bambini, un gruppo di pericolosi criminali pronti a sbarcare e a mettere a ferro e a fuoco l’intero paese! Proprio come i loro progenitori agli inizi del secolo scorso… Ve li ricordate?)

ponte

I barconi di immigrati che vogliono approdare in Italia «sono il frutto di una organizzazione criminale» e all’interno vi sono persone «reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali».

Non riesco proprio a decidermi: non so se mi fa più schifo, se mi dà più nausea il ducetto con lo zerbino verniciato sulla crapa, o la ggente, ormai la stragrande maggioranza di un paese in agonia, che si riconosce nelle sue parole e nelle sue azioni, ne alimenta e sostiene un potere sempre più oscenamente devastante e umiliante per ogni coscienza democratica.

______________________________
Qui e qui due interessanti riflessioni.
______________________________

***

15 pensieri riguardo “L’ultimo oltraggio del Cavaliere Mascarato”

  1. E’ un dubbio che tormenta anche me, Francesco. Fino a qualche tempo fa propendevo per la prima ipotesi, ultimamente per la seconda.

    Come dice il filosofo, «Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte, sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene tollerato. Da dove ha potuto prendere tanti occhi per spiarvi se non glieli avete prestati voi? Come può avere tante mani per prendervi se non è da voi che le ha ricevute? Siate dunque decisi a non servire più e sarete liberi!».

  2. Anch’io sono per la seconda, ormai ne ho quasi la certezza: il mascarato è il *degno* figlio e rappresentante di questo paese.

    Insieme ad un’altra, di certezza: l’assoluta, totale inettitudine e inutilità della pallidissima sinistrina frou-frou pronta a commuoversi davanti alle lacrime del ducio a reti unificate durante i funerali delle vittime del terremoto e, soprattutto, a farsi ciulare, per l’ennesima volta, in occasione dello scippo criminale del 25 aprile.

    Per fortuna è in via di estinzione: da quelle ceneri, qualcosa di presentabile, politicamente ed eticamente, prima o poi rispunterà.

    fm

  3. p.s.

    Il Discours de la servitude volontaire non è stato scritto alla fine del XVI secolo, ma nei giorni scorsi: dopo l’ultimo viaggio di Étienne de La Boétie in Italia.

    Lui sì che ci conosce(va) bene…

    fm

  4. Lo penso anch’io.
    Gli italiani hanno inventato il fascismo.
    Non ci deve insegnare nessuno come discriminare, fare del male ecc.
    Vengono da lontano le leggi di oggi.

  5. Se un folle occupa il posto di conducente le soluzioni sono tre: o se l’è preso con la forza, quel posto, o altrimenti, chi lo lascia fare, è più folle di lui o sta dormendo. Nel nostro paese, secondo me, in questo momento tutte queste situazioni convivono creando un mix davvero micidiale. In ogni caso i politici sono sempre lo specchio della società in cui vivono. E traggono forza dalle nostre debolezze e mancanze, occupando con la loro presenza i nostri vuoti etici. Quando mi stufo di aspettare il verde e passo con il rosso, sui passaggi pedonali, assieme a giovani e anziani noncuranti; quando mi accorgo che ormai il novanta per cento degli automobilisti (ho fatto delle statistiche accurate!) non aziona la freccia durante la manovra di sorpasso, beh, allora io mi dico che se non ritorniamo noi, per primi, a credere che è solo attraverso il rispetto degli altri e delle leggi nate per promuovere questo rispetto, non possiamo sperare di avere politici migliori. Non ho mai avuto alcuna tessera, non mi va soprattutto di fare il moralista, ma anche nel mondo della cultura, quello da cui si richiederebbe un po’ più d’attenzione e coerenza intellettuale, assistere – come ogni giorno assistiamo – al triste spettacolo di scrittori e poeti cosiddetti “impegnati”, di sinistra, che sbavano per poter essere pubblicati dalla casa editrice del premier o dalle sue filiali… non è un po’ troppo? Si pubblica per esporre il proprio pensiero o solo per farsi belli ai vari festival e aumentare il proprio conto in banca? Cerchiamo di essere noi allora un po’ più coerenti. Immaginate cosa succederebbe se tutte le persone di sinistra, da domani, smettessero di guardare le reti mediaset e non comprassero più nessuna rivista, non aprissero più conti correnti, non frequentassero più nessun negozio legato a questo gruppo. Io cerco, come posso, di farlo e sapere di dare il mio denaro ad altre persone eticamente più responsabili mi dà una grande soddisfazione. Partiamo allora da gesti minimi ma, se adottati da molti, capaci di creare un’onda d’urto devastante. Ad esempio iniziando a non dare forza, attraverso i nostri soldi, a queste persone. Facciamo un po’ di sforzo e, quando finiamo, facendo zapping con il telecomando, su qualcuna delle loro reti, giriamo, non guardiamole. Perché ogni nostro minuto lì davanti significa un minuto di potere in più per loro. E un minuto di libertà in meno per noi.

  6. Vivere coi clandestini per anni non è servito a nulla, scrivere il libro non è servito a nulla. E’ stata carta gettata, tempo speso male, tempo perso, uno sforzo inutile.
    Come scrittore, mi sentirei inutile, continuando a vivere in Italia.

    Ora sono in Svizzera, sono al sicuro, sopratutto sono LONTANO dall’italico governo e dall’italica massa.
    Non che qui si stia meglio, per carità. Certe cedute di stile becere le abbiamo anche qui, continue.
    Ma da qui posso combattere lo schifo con più distacco.
    Posso sceliere di essere patriota e non nazionalista. Apparentemente la differenza non c’è. Ma c’è, c’è….enorme. Se lo capisse anche il tipetto capetto….

    Ad maiora,

    Fabiano

  7. Auguro al cavaliere e a tutto il popolo italico che lo applaude di trovarsi un giorno sullo stesso gommone di quei migranti, che sopraggiunga un’onda anomala e li precipiti negli abissi in cui hanno fatto precipitare la democrazia e la civiltà di questo paese. Senza sconti, senza pietà.

    E spero,come tu dici, caro francesco, che dalle ceneri………………

    ciao
    jolanda

  8. Io sono per la seconda ipotesi, che è anche la più amara.
    Credo che l’Italia abbia il governo che vuole. E che in fondo, al di là di una finta indignazione di molti, la maggioranza della gente sia contenta della situazione, di come vengono curati i propri interessi, direttamente o indirettamente, e non importa se per farlo si debba essere immorali.
    E’ vero quello che dici sulla sinistra, non c’è dubbio, ma secondo me il problema è a monte. Siamo uno stato abitato da gente umanamente misera, e la nostra classe politica è lo specchio del reale. Se c’è una via d’uscita, proprio per questo, non è nemmeno nella comparsa dal nulla di un leader o un partito che incarni dei valori diversi, ma innanzitutto nella condivisione di questi valori da una larga parte delle persone. Appunto, ci vorrebbero Persone, Cittadini. Sarà un percorso lungo, se siamo fortunati servirà (speriamo) ai nostri figli.

    Francesco t.

  9. Un tempo ero convinto che qualsiasi iniziativa per combattere questa nuova barbarie dilagante attraverso l’esercizio della propria indignazione in spazi letterali fosse, di fatto, inevitabilmente, troppo velleitaria, quasi donchisciottesca…anche per una mera questione di numero di voci di dissenso, infinitamente esiguo rispetto a quelle così diffuse di consenso.
    Ma ora la misura dell’orrore e della vergogna di questi ignobili attacchi al più elementere principio di rispetto e difesa – questi sì “veri” – della vita, della dignità dei popoli tutti, della salvaguardia della speranza stremata dei più deboli di questo sempre più profanato pianeta, terreno aspro di conquiste anche inestimabili per l’Uomo…ora la misura dell’offesa alle basi della nostra ancora ferita civiltà del diritto (e della solidarietà?) è davvero colma. Qualsiasi cosa è preferibile all’inanità: pensiamo ad azioni comuni di tutti noi, che siamo comunque tanti, noi che questo criminale disegno non lo accetteremo mai, non vi assisteremo mai con rassegnazione ed acquiscenza. Io propongo uno sciopero della fame di tutti noi che, in diversi ambiti, abbiamo dichiarato di non volere che il nostro paese si macchi di questo crimine, in alcun modo, fino alle più estreme conseguenze. Non comunicherò qui la mia e.mail per timore che il sistema di WordPress lo blocchi nello spam, ma nella successiva casella di “commento”, in modo che Francesco Marotta, possa, se crede, “liberarla”, come spero. Scrivetemi, vi prego…elaboriamo una strategia comune, non lasciamo che altre vite in pericolo siano mandate letteralmete, atrocemente, alla deriva, senza che noi si faccia qualcosa per cercare di “disturbare”, anche minimamente, il turpe disegno in atto.
    Sono anch’io disgutato da ciò che sento in giro, ahimè, (la disperazione può, però, diventare, quasi, un anestetico). Anche io non mi arrenderò mai, non lo accetterò mai, non starò a guardare a nessun costo…
    Lasciamo da parte la scrittura, per ora, pensiamo ad un a qualche azione di “attacco” comune, costante, ostinata… NON VIOLENTA MA DETERMINATA, all’esecrabile cuore di questa schiera di azzimati zombie, sempre più avidi del proprio putrescente, per ora così “trionfante”, onnivoro machiavellismo.
    “Se non ora, quando?”
    Vi abbraccio.
    francesco

  10. La mia e.mail è: degirolam2@yahoo.it
    Vi invito, se potete, a pubblicarne una vostra per istituire subito una rete di contatti per progetti comuni da rendere al più presto operativi.
    Grazie, *Compagni*! (Che splendida, nobile parola, imperdonabilmente rimossa, rinnegata, dimenticata…)
    A presto.
    francesco

  11. Ringrazio tutti per i commenti.

    @ Francesco De Girolamo

    Io ci sono.
    L’indignazione fine a se stessa non basta più: basta vedere *quali* leggi hanno approvato ieri e *cosa* si preparano a varare…

    fm

  12. Una considerazione “a margine” (ma nemmeno tanto).

    Quando scrivevo: “… da quelle ceneri, qualcosa di presentabile, politicamente ed eticamente, prima o poi rispunterà”, non alludevo a nessun “partito” e a nessuna nuova etichetta.

    Sono ontologicamente, prima ancora che eticamente e politicamente, da tutt’altra parte rispetto a qualsiasi prassi dirigista. I *colori* di questo blog parlano per me anche da questo punto di vista.

    fm

  13. Che altro ci si può aspettare?
    Dopo i medici, i maestri e i presidi spia, mi aspetto il vicino spia, che già c’è. In alcune città, fra le quattro facciate di quattro palazzine, in pochi metriquadri di giardino si piantano finte siepi, di plastica o di qualsiasi altro polimero sintetico, in grado di avvolgere una rete metallica e nascondere così la poca libertà che resta…

    Se vedo la “ggente” che mi sta attorno e se ascolto i loro discorsi non posso fare a meno di ricondurli a quello stile, a quel modo di fare che si palesa nel nano.
    Del resto è un nano italiano e non può venir meno a quell’imprinting etnografico e genetico che “ci” caratterizza. Ci sono comunque italiani e italiani…

    Negli ultimi giorni il Presidente della Repubblica aveva messo in guardia gli italiani dalla xenofobia, il Presidente del Consiglio non aveva fatto altro che commentare con un: Non si riferiva a noi…

    Speriamo che dalle ceneri nasca qualcosa in grado di restituire un minimo di dignità agli italiani.
    Ma 15 anni di B. sono tanti e ne passeranno ancora altri prima che qualcosa cambi…
    La morte dell’Italia averrà se B diverrà Presidente della Repubblica, ovvero il primo garante della Costituzione!
    Li si che saremo definitiamente fottuti!

  14. Carissimo Antao,
    mi auguro che tale evenienza non si avveri e, sai, credo che dove non può l’umana giustizia, possa intervenire ,diciamo…la legge della natura…. perchè se continua con questi ritmi, prima o poi imploderà e non ci potrà essere cerusico che tenga per ricomporre le nobili membra…….

    ciao ciao
    jolanda

  15. Ho conosciuto, da giovane, persone di una certa età che si auguravano di non morire “andreottiane”: il “gobbo” è ancora qui, loro purtroppo no.

    Spero solo di non andarmene col ducio che scorazza ancora per il paese: sarebbe l’ennesima (ultima) beffa.
    Oggi, come avete potuto vedere, ha scritto un’ulteriore pagina vergognosa, nell’ormai irresolubile vergogna di questo paese.

    fm

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.