Quaderni di Traduzioni (II)

Quaderni di Traduzioni
II. Settembre 2009


J. Spicer / L. Sammarco

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Jack Spicer – After Lorca (1957)
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8 pensieri riguardo “Quaderni di Traduzioni (II)”

  1. Grazie, Lisa, un gran bel lavoro su un autore ancora poco conosciuto in Italia, forse proprio perché è di quelli che lasciano il segno.

    fm

  2. Francesco sono sempre magnifici gli spazi che mi concedi. Sì, non credo che Spicer sia molto conosciuto in Italia, ma la sua produzione è veramente notevole e di forte impatto nei temi.
    ti ringrazio per la bellissima impaginazione e del tempo che mi hai dedicato.

    lisa

  3. interessante. di più (per ora) non posso dire. me lo scarico e me lo leggo (ben volentieri).
    grazie a Lisa e Francesco.

    un abbraccio

  4. Grazie a Lisa e Francesco di questa nuova conoscenza poetica. Spice mi sembra intrigante e originale, a una prima occhiata. Leggerò con gioia.
    Marco

  5. Grazie Lisa per questo “Quaderno”, in cui trovo testi di un autore che non conoscevo, testi che catturano devo dire.
    Un gran bel lavoro, anche a una prima lettura.
    Mi riservo poi di scaricare il file.

    Grazie anche a Francesco per darci la possibilità di leggere tante cose.

  6. Cara lisa, è sempre un piacere trovarti su queste pagine.
    Il quaderno è davvero interessante, un autore a me sconosciuto, per questo rileggerò il tutto con l’attenzione che merita.

    Grazie a te e all’instancabile francesco con un forte abbraccio.
    jolanda

  7. ringrazio tutti anche per questo semplice primo approccio. Era Nadia, mi sembra, che dicesse quanto sia arduo conoscere le tante voci poetiche, ed è vero, ma penso anche non si debba lasciare neanche che questo si trasformi in ansia, sarebbe già sufficiente che ogni poesia potesse trovare un proprio amante. Proprio ieri pensavo che in fondo basterebbe dare quella giusta dimensione di piacere, di ascolto per rendere onore ad un poeta, uno scrittore, un’artista in genere. Prima di scrivere questo commento ho letto l’introduzione al nuovo Quaderno proposto da Francesco con le traduzioni di Stefanie, pensavo a quanto poco chiedesse Calogero, come lui tanti. La vita di Spicer è stata vulcanica, ma quello che chiedeva era semplicemente una poesia che al mattino non dovesse svegliarsi da sola o con un amante da una botta e via.
    uno dei tanti motivi che mi ha fatto avvicinare a spicer è stata proprio la lucidità con cui affronta certe debolezze, egoismi e sì, anche meschinità che accompagnano la scrittura, la poesia.

    grazie ancora
    lisa

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