“I Trasparenti o vagabondi luni-solari sono ai nostri giorni quasi completamente scomparsi dai borghi e dalle foreste dove non era difficile scorgerli. Affabili e spigliati, dialogavano in versi con l’abitante del luogo, il tempo di posare la loro bisaccia e di riprenderla. Il residente, con l’animo commosso, gli concedeva pane, vino, sale e cipolla cruda; della paglia se pioveva.”
…………………………………………………….René Char
…………………..I Trasparenti
………………………………………………………..Les Transparents,
……………………………………………….in Les Matinaux, 1947-49
……………………………………Traduzione di Francesco Marotta
……TOQUEBIOL
IL RESIDENTE
– Lavora, nascerà un paese.
Dove ogni casa sarà la tua casa.
TOQUEBIOL
– Ingenuità, il tuo augurio finisce
sulla falce del mio passo.
*
……LAURENT DE VENASQUE
Laurent si lamenta. La sua amante non è venuta all’appuntamento. Deluso, se ne va.
– A troppo attendere
si perde la fiducia.
Chi se ne va
non è bugiardo.
Ah! il viaggio,
piccola sorgente.
*
……PIERRE PRIEURÉ
PIERRE
– Esprimi un desiderio, notte in cui guardo?
LA NOTTE
– Che l’usignolo si taccia,
e l’impossibile amore che brama si acquieti nel suo cuore.
*
……ÉGLIN AMBROZANE
LA MONDANA
– Cominciate a rallegrarvi,
forestiero, vengo ad aprirvi.
ÉGLIN
– Sono il lupo scontroso,
bellezza, servo vostro.
*
……DIANE CANCEL
IL CASALINGO
– Tegole di buona cottura,
muri modellati come archi,
le finestre su misura,
il letto in ciliegio pregiato,
uno specchio da filibusteria
per la Rosa del mio tormento.
DIANE
– Ma la chiave, che gira due volte
nella tua porta di patriarca,
smorza l’ardore, spegne la voce.
Sulla scarpata, fatto l’amore, mi culla il vento.
*
……RENÉ MAZON
La roccia parla attraverso la bocca di René.
– Io sono la prima pietra della volontà di Dio, la roccia;
l’indigente del suo gioco e il meno bellicoso.
Albero di fico, entra in me:
la mia apparenza è una sfida, la mia profondità un’amicizia.
*
……JACQUES AIGUILLÉE
Jacques si dipinge.
Quando tutti pregano,
noi siamo increduli.
Quando nessuno ha fede,
diventiamo credenti.
Variamo, come l’occhio del gatto.
*
……ODIN LE ROC
Ciò che vi affascina da qualche parte nel mio verso, è l’avvenire, fuggente oscurità davanti all’aurora, mentre la notte è già al passato.
Mille mestieri si somigliano;
tutti i ruscelli insieme scorrono,
muta di cani incorreggibili,
malgrado le orecchie che vi tremano
sopra il tormento della vostra catena.
La bestemmia del vostro signore
vi sprona ad alzare la polvere,
bestie che indurite il pane
in misere distese d’erba.
*
Che le gocce di pioggia siano in ogni stagione
meravigliosi lampi d’orizzonte;
la terra noi la percorriamo.
Baciamo la fronte al mattino.
Quando una donna ci rifiuta,
la nostra speranza è di ottenere
che diventi la folgore cadendo
fiamma che alimenta il desiderio.
Colomba, uccello di nobiltà,
il temporale dimentica chi lo attraversa.
*
……JOSEPH PUISSANTSEIGNEUR
JOSEPH
Strada, ci sei?
IO
I prodighi vanno via insieme.
*
……GUSTAVE CHAMIER
Ascoltate i passi, guardate andar via
dalla vostra superbia così dura da piegare,
la paglia del grano che non può marcire.
Misero è il granaio disprezzato dal pane.
*
……ÉTIENNE FAGE
Sveglio il mio amore
perché mi dica l’alba,
la disfatta di tutti.
*
……AIMERI FAVIER
AIMERI
– Voi sotterrate il vento,
amico, sotterrandomi.
IL BECCHINO
– Che importa dove va il vento!
Ma la sua vanga rimase dentro.
*
……LOUIS LE BEL
LOUIS
– Giardinieri accaniti che date fuoco ai rovi,
siete miei pari, ma quanto mi fate schifo!
I LAVORANTI
– Raschiatore di macchie solari,
noi lavoriamo sodo, ma siamo soddisfatti.
Tu cos’hai da proporre,
vecchio bambinone?
LOUIS
– Finché il cuore regge,
camminare fino alla morte,
approdo della libertà
che ha rinunciato all’illusione.
*
……JEAN JAUME
JEAN
– E’ mio gemello, l’ulivo,
quel blu dell’aria, quel blu corvino!
Alcune colline ne parlarono,
e i profumi si mischiarono.
*
……CONTE DI SAULT
Il suo epitaffio:
Alle pesanti rose brunite,
desiderio della mano dei ciechi,
preferisci, o passante, la rosa canina
di cui io sono la punta amorosa
che sopravvive alla tua effusione.
*
……CLAUDE PALUN
IL CONTADINO
Nessuno crede di morire davvero,
se guarda il covone la sera del raccolto
e il fiume di grano nella mano che gli sorride.
CLAUDE
Solerte, noi siamo oltre,
la nostra eternità è di brina.
*
ALBERT ENSÉNADA
Il mondo dove i Trasparenti vivevano e che amavano, scompare. Albert lo sa.
I fucili carichi ci rimpiazzano
e il latrato dei cani si tace.
Sembrate figure di ghiaccio.
Noi, Trasparenti, andremo più lontano.
di cuore, grazie
– Finché il cuore regge,
camminare fino alla morte,
approdo della libertà
che ha rinunciato all’illusione.
Bellissimo…
Grazie, Francesco….
S.