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Lamina e velo

Marco Ercolani

Nota di lettura a:
Annamaria De Pietro
Madrevite
Lecce, Manni Editore, 2000

…… Si dice, di Fohi, tradizionalmente considerato l’inventore della scrittura in Cina, che ricavasse i primi segni grafici dalle impronte dei denti di un drago. Analogamente, ai tre mitici imperatori cinesi, Fu Xi, Sheng Nang e Huangdi viene attribuita la creazione di un particolare tipo di scrittura ispirato alle impronte lasciate dagli uccelli e dagli animali. Nel tardo periodo Shang (XVI-XI secolo A.C.) si parla addirittura di un sistema organico di scrittura dove scapole di animali o corazze di tartaruga, esposte al calore del fuoco, provocano una serie di screpolature irregolari che vengono poi interpretate e trascritte sulle ossa stesse, dette giaguwen, in linee diritte e forme squadrate – linee ferme che rappresentano una sorta di scrittura oracolare. Continua a leggere Lamina e velo

Per Annamaria De Pietro

È venuta a mancare in questi giorni Annamaria De Pietro, poetessa di raro spessore e persona squisita per gentilezza e riservatezza (dico questo per diretta esperienza personale); ripropongo un mio intervento che avevo pubblicato tempo fa su Carteggi letterari; tra i molti libri di cui ho scritto in passato questo Venti fusioni a cera persa è uno dei pochi che ancora conserva per me valore (un grandissimo valore, anzi) e che non mi ha fatto pentire di avergli dedicato tempo e attenzione. Annamaria mi mancherà tantissimo, come artista e come persona e mi auguro che l’eccelsa res publica poetica italica si accorga di questa perdita.

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