Taci, il governo ti ascolta (III)


 

EMERGENZA SCUOLA

L’importante è che nessuno lo sappia, soprattutto i diretti interessati. Altrimenti non sarebbe così semplice licenziare l’equivalente dei lavoratori di tutti gli stabilimenti Fiat e di tutto il petrolchimico italiano: 150 000 persone, in cinque anni. (Francesca E. Magni / Lorenzo Galbiati)

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C’è un signore italiano che nel 2007 ha guadagnato oltre 25.000 euro al giorno; è un guadagno “quotidiano” e fa più effetto rispetto al guadagno annuo di nove milioni e 426mila euro. Quelle sono cifre da capogiro, per noi comuni mortali; ma la “paga quotidiana” la comprendiamo bene perché corrisponde all’incirca a ciò che, mediamente, i lavoratori dipendenti guadagnano in un anno. (Giovanna Lo Presti)

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Ringrazio pubblicamente Giorgio Morale e tutti coloro che collaborano alla sua rubrica per il preziosissimo lavoro di informazione e controinformazione militante sulla scuola che da più di un anno conducono dalle pagine di LPELS.

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3 pensieri riguardo “Taci, il governo ti ascolta (III)”

  1. l’ho letto nell’altro blog anche qui citato, e non posso che accludere il mio completo appoggio,non per amor di sottoscrizione, ma perché consapevole parte in causa.Quand’è, visto che è pubblica, che chiediamo di essere ripagati dei debiti contratti con tutti noi? e gli interessi, salati, per noi salariati, c’è qualcuno che li sappia calcolare fino all’ultimo brivido di paura? E’ ora, se si vuole ancora avere la faccia per entare in classe e parlare di futuro, di prendersi davvero a cuore questo futuro e opporsi, opporsi con fermezza, magari anche fare cooperative e mettere fuori chi pensa a foraggiare le privatizzazioni e non al futuro.f

  2. Grazie a te, Francesco, per il lavoro di resistenza di questa dimora.

    E che circolino le informazioni, questa volta anche i numeri, con cui io in genere non ho molta confidenza, parlano da soli, solo chi non vuole non li capisce.

    Ma occorre snocciolarli, questi numeri, perché messi all’ingrosso e in caratteri cifrati, come si trovano nel linguaggio delle manovre governative, non sempre sono chiari, nemmeno ai diretti interessati.

    Un abbraccio.

  3. Il lavoro sulla scuola è degno di nota e molto meritevole.
    Lo sottolineo volentieri, visto che ci lavoro anche io…
    francesco t.

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